Passaporti
Carenze di organico e ritardi inaccettabili per svolgere un numero di pratiche aumentato esponenzialmente. La nascita della Questura a Monza non ha portato solo vantaggi. Lo sa bene chi ha avuto bisogno di fare un passaporto nell’ultimo anno.
Da quando all’improvviso gli 800mila cittadini brianzoli si sono ritrovati a dover sopportare tempi di attesa di 6 o 7 mesi per rinnovare il documento necessario all’espatrio verso alcuni Paesi. Basta fare due conti: sino al 14 aprile del 2019 chiunque aveva bisogno di un passaporto poteva rivolgersi ai 23 uffici della Questura di Milano. Compresi quelli in tutti i commissariati distaccati dipendenti del capoluogo, Monza inclusa. Dal momento dell’istituzione della Questura di Monza, però, questo non è stato più possibile. La legge stabilisce infatti che ci si possa rivolgere unicamente alla Questura di competenza. E così Monza si è ritrovata all’improvviso a dover rispondere alle richieste di 800mila persone con appena... 3 sportelli. E un personale dedicato di 10 persone. "A prezzo di enormi sacrifici - aveva spiegato Sinigaglia - sono comunque riusciti a rilasciare e stampare una media di oltre 1.500 passaporti rilasciati ogni mese".
Una situazione protrattasi per mesi, e che ha ingenerato disagi, proteste e surplus di lavoro. Fino a quando la situazione è stata - almeno parzialmente - risolta qualche mese fa, quando il questore Davide Sinigaglia è riuscito a ottenere risorse in più. E il Ministero degli Interni ha inviato 10 addetti in più in Questura. A quel punto, con il personale raddoppiato, sportelli (daliti da 3 a 5) finalmente aperti tutti i giorni, una task force soltanto per ricevere le richieste e una soltanto per stampare i documenti, le cose sono decisamente migliorate. Ed è arrivato anche un dispositivo taglia-code non i numerini. Come quelli in uso in quasi tutti gli uffici pubblici. La possibilità infine di ritirare i passaporti in quasi tutti i comuni della provincia ha ulteriormente snellito le cose.
Da.Cr.