Come sopravvivere alla Dad: il saggio del prof Mantegazza

Il docente di Scienze umane analizza i punti deboli: "Lezioni brevi e interattive"

Il professor Raffaele Mantegazza

Il professor Raffaele Mantegazza

In arrivo il manuale di pronto soccorso per utilizzare la DAD al meglio, senza pensare che sia sostitutiva della didattica in presenza, ma anche senza nascondersi. È “Sopravvivere alla Dad”, il saggio del professor Raffaele Mantegazza (docente di Scienze umane e pedagogiche Dipartimento di Medicina e Chirurgia Università di Milano-Bicocca) edito da Castelvecchi nei prossimi giorni. Il professore sconsiglia sessioni di 5 ore di fila: "No a decine di slide sparate a raffica; invece sì alle pause, all’ascolto dei ragazzi, al momento in cui la classe viene lasciata sola a lavorare on line, a chat (quelle delle piattaforme, non quelle private) nelle quali i ragazzi possono commentare tra loro le lezioni, ai lavori di gruppo, alla creazione di strutture che permettano ai ragazzi di fare lezione gli uni agli altri (perché no tra classi diverse?)". Rispetto del pudore e dell’intimità dei ragazzi: la webcam mostra spazi personali e i primissimi piani dei ragazzi, brufoli compresi, per cui l’accensione delle webcam si contratta e l’insegnante è il primo a tenerla accesa. Le lezioni asincrone sono utili da rivedere, accelerare e rallentare, editare, ma non sono conferenze: occorre scandire i tempi e i ritmi, permettendo una pausa di 5 minuti, per riflettete su una domanda. Poi si fa ripartire il video per ascoltare la risposta del docente. Poche verifiche e diverse da quelle in presenza.

"La verifica a domande multiple non ha alcun senso in distanza - sottolinea il prof - meglio chiedere ai ragazzi di rielaborare personalmente quanto hanno imparato e di presentarlo tramite un file audio, un video, un’immagine... qualsiasi cosa la loro creatività suggerisca". "Chiamate i ragazzi per nome - ricorda - salutateli, commentate il fatto che siano spettinati e che abbiano messo gli occhiali (molti l’hanno dovuto fare per la Dad), non fare finta che si stia parlando con un avatar, perché i corpi dei ragazzi sono lì, sempre".

Cri.Ber.