Cittadinanza alla Segre dopo il caso Mussolini

La decisione ufficilizzata nel Consiglio di sabato segue le polemiche per la revoca al Duce e la brutta vicenda del vigile sugli insulti antisemiti

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di Gualfrido Galimberti

Liliana Segre cittadina onoraria di Seregno. Così ha deciso l’amministrazione comunale, che ufficializzerà questa scelta nella seduta consiliare in programma domani mattina alle 9. E’ una iniziativa che prende spunto dalle polemiche di qualche mese fa, quando il sindaco Alberto Rossi aveva portato in Consiglio comunale la delibera per la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Il Duce, infatti, era diventato seregnese benemerito il 12 marzo 1924 per decisione del regio commissario Federico Spairani. E seregnese è rimasto per 98 anni finché, all’inizio del mese di febbraio di quest’anno, la coalizione di centrosinistra ha deciso di cancellare il suo nome dai registri dell’Anagrafe. "Il nostro statuto comunale – aveva spiegato Davide Ripamonti illustrando la proposta – parla di cultura di pace. Chiediamo pertanto di non concedere spazi alle organizzazioni che si pongono in contrasto con la nostra Costituzione e di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini interpretando il sentimento dei cittadini di Seregno e condannando quanto è stato compiuto durante il ventennio del dittatore. Non per cancellare la storia, ma per sottolineare dopo 98 anni che non c’è mai stato nessun onore ad avere tra i concittadini il capo del fascismo". "Arriviamo dal Giorno della Memoria – aveva aggiunto Patrizia Bertocchi, capogruppo del Partito Democratico – Non possiamo avere allo stesso tempo Mussolini tra i cittadini onorari. È una contraddizione che va sanata".

La decisione, aspramente criticata dalla Lega e da Forza Italia, non aveva trovato il consenso unanime di tutto il centrosinistra. "Ne ho parlato in maggioranza – aveva sottolineato Antonino Foti (Italia Viva), non condivido questa scelta. Condanno il fascismo, apprezzo il richiamo ai valori della Costituzione. La cittadinanza conferita a Mussolini, però, ora è consegnata alla storia. La sua revoca non può cancellare quanto è successo. Bisogna trasmettere una cultura di pace, magari partendo dal mondo della scuola, non fare iniziative isolate di questo tipo. Avrei preferito il conferimento della cittadinanza a Liliana Segre". Frasi che sembrano essere cadute nel nulla e che, in realtà, a quattro mesi di distanza trovano ora lo sviluppo proposto. Sabato mattina il Consiglio comunale si riunirà proprio per questo punto all’ordine del giorno, il conferimento della cittadinanza a Liliana Segre. Altamente simbolico anche il luogo prescelto per la convocazione della seduta consiliare: sarà l’istituto "Primo Levi" di via Briantina. Un luogo di istruzione intitolato al grande scrittore. Anche lui, come Liliana Segre, ebreo di origine. In un colpo solo il Comune conferisce la cittadinanza onoraria a una donna di cultura, a uno dei simboli della lotta contro il fascismo. E, arrivando alla storia più recente, dà un altro colpo di spugna per cercare di cancellare la brutta vicenda del vice commissario della Polizia locale che per insultare i milanisti non aveva trovato di meglio che definirli "ebrei" perché, a suo dire, "è un termine dispregiativo".