Per la presunta fusione sospetta fra Aeb e A2A il sindaco Alberto Rossi, oltre a Borgonovo, Bracchitta e altre tre persone sono chiamati il 17 marzo al processo penale al Tribunale di Monza per rispondere del reato di turbativa d’asta. Anche se i fatti contestati galoppano verso la prescrizione perché risalgono al 2019 e 2020.
Secondo la Procura l’aggregazione sarebbe stata realizzata "al solo fine di favorire la società A2A" con un danno complessivo per Aeb "non inferiore a 60 milioni" e "l’omessa valorizzazione di un premio di maggioranza a favore di Aeb non inferiore a 5,7 milioni".
Rossi e Borgonovo sono accusati di avere "supinamente recepito tutte le indicazioni" fornite dai coimputati, "intese ad escludere la gara pubblica" e, nonostante le varie pronunce giudiziarie, di avere "mantenuto in essere quanto già illegittimamente deliberato".
Al processo saranno parti civili il Comune di Seregno, che di fatto procede contro il suo sindaco e anche gli altri Comuni soci della multiutility dei servizi.
S.T.