Tragedia di Asso, l'ultimo saluto di Joshua: "Ciao maresciallo, arrivederci papà".

Il dolore del figlio su Facebook poco dopo l’arresto del carabiniere che ha sparato al suo superiore. Il sindaco: Furceri era un investigatore con l’umanità di un sacerdote. In serata fiaccolata ad Asso

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ASSO (Como) - "Ciao maresciallo. Arrivederci papà". Sono le 9 di mattina quando Joshua Furceri scrive su Facebook un breve saluto al padre, con un cuore rosso che arricchisce il breve messaggio rivolto al padre. La caserma, dove il comandante era stato ucciso dal brigadiere Antonio Milia, era stata liberata da poco. È servita un’irruzione e una mediazione durata tutta la notte per convincere Milia ad arrendersi dopo essersi barricato all’interno davanti al corpo senza vita di Doriano Furceri.

"Non ci sono parole per descrivere quello che è successo. La nostra comunità è distrutta, siamo un piccolo paese nel quale tutti conoscono tutti e i carabinieri per noi sono una ma l’istituzione. Proprio questa mattina mi sarei dovuto incontrare con il luogotenente Furceri per concordare con lui le manifestazioni per il 4 Novembre. Ci incontravamo più o meno ogni sessanta giorni per il punto sulla situazione in paese, era una persona tutta d’un pezzo si vedeva che era nato per indossare la divisa". Fatica a trovare le parole il sindaco di Asso, Tiziano Aceti, da giovedì pomeriggio niente in paese è più come prima, da quando l’eco delle ambulanze e delle sirene ha iniziato a risuonare sulla provinciale e si è saputo che nella stazione di via Praeli c’era un carabiniere che aveva sparato al comandante e si era barricato all’interno. "Dire che conoscevo bene Antonio è poco. Tutti gli volevano bene qui in paese, erano trent’anni che era diventato uno di noi, ci si incontrava al bar e in fare la spesa. Più di una volta gli ho detto che aveva sbagliato mestiere, non doveva fare il carabinieri ma il prete. Per carità era un bravissimo investigatore, ma di lui colpiva la grande umanità e la sua capacità di trovare la nota giusta per trattare con le persone. Ci riusciva con un sorriso, una parolina, fischiettando una canzone era impossibile non andare d’accordo con lui. Questa tragedia ha coinvolto anche le loro famiglie". Famiglie che fino all’altro giorno condividevano il pianerottolo, al secondo piano della grande caserma di via Praeli dove i Milia vivevano da oltre trent’anni e i Furceri erano arrivati da un anno e mezzo, da quando il maresciallo era stato assegnato qui da Bellano. Entrambi con tre figli che andavano e venivano dalla grande caserma dove vivevano altre due famiglie di militari, una piccola comunità che da ieri non c’è più. "Siamo vicini a tutti loro, vittime di questa assurda tragedia. La notte scorsa come tanti ho seguito l’evolversi della vicenda, vorrei ringraziare il brigadiere Matteo Brivio che fino all’alba ha parlato con il suo ex-collega cercando di farlo ragionare e desistere. A lui e tutti gli altri militari della caserma vorrei dire che la comunità di Asso è ancor più vicina a ognuno di loro".

Ieri sera in tanti si sono radunati di fronte al municipio, con una candela tra le mani, per partecipare a una marcia silenziosa organizzata insieme alla parrocchia. "Abbiamo proclamato tre giorni di lutto cittadino – conclude il sindaco – e annullato tutte le manifestazioni in programma nel weekend". Anche l’Asd Assese ha deciso di annullare la trasferta in programma domani a Bellagio, contro l’AC Lezzeno.