Monza, la denuncia: "Cavi scoperti in centro, pericolo a cielo aperto"

L'ingegnera segnala la pericolosa situzione: "Non li hanno interrati e sono esposti anche ai vandalismi"

Alcuni dei cavi scoperti individuati in centro

Alcuni dei cavi scoperti individuati in centro

Monza, 24 settembre 2018 - Cavi che corrono su pareti, rimangono pericolosamente a terra e si infilano nei tombini senza protezione. Il tutto nelle vie più centrali della città, a pochi passi da negozi e uffici. A denunciare la pericolosa situazione in via Vittorio Emanuele II e in piazza Roma è stata l’ingegnera Paola Lorenza Ghezzi. «Stavo passando dal centro, quel giorno forse avevo più tempo a disposizione o forse la mia attenzione era maggiore – racconta la professionista –, e per la prima volta ho fatto davvero caso ad alcuni cavi. Sono stati posizionati tra le piastrelle del porfido anziché essere interrati. Ciò li rende calpestabili e alla mercé di vandali. È una questione di sicurezza. I cavi non possono essere lasciati a vista». Il materiale in questione segue un percorso che parte da un tombino e prosegue per qualche metro in una fessura per poi salire lungo la parete di un immobile. Sicuramente una situazione anomala. Incuriosita, la professionista ha pensato di seguire il percorso del cavo. «Passo dopo passo sono arrivata sotto l’Arengario. Lì ho notato dei cavi di messa a terra di sezione importante lasciati sul marciapiede e inseriti in un tombino. Se si tira il cavo ci si ritrova in mano quasi un metro di materiale. Sono rimasta scioccata. Girando a piedi per la città se ne vedono di situazioni non proprio a norma, ma questo è il cuore di Monza».

Non solo. La piccola indagine condotta dalla professionista l’ha portata davanti anche a un’altra irregolarità. «Sotto i portici dell’Arengario si trova un armadio di contatori elettrici. È nero, alto circa due metri e in metallo. Non è in armonia con l’ambiente in cui è inserito. Ma il vero problema è che non è chiuso a chiave. Chiunque passi in centro può aprirlo e, se mosso da cattive intenzioni, persino manometterlo. Si rende vita facile ai vandali e si creano gravi rischi. Anche qui si notano dei cavi esterni di messa a terra non coperti. Chiunque può tagliarli e compromettere l’impianto». I pericoli della situazione descritta dall’ingegnera sono reali. Sono numerosi i pedoni che affollano il centro città ogni giorno per motivi di lavoro o per un giro tra le vetrine. Tanti anche gli studenti. Basta una distrazione per inciampare nei cavi. «So che alcuni consiglieri comunali hanno portato all’attenzione della Giunta la questione dell’armadio tempo fa – conclude -. Spero che qualcuno provveda al più presto».