SuperDì, nessuno paga la cassa integrazione

Seicento dipendenti senza un soldo da mesi anche se il Ministero ha riconosciuto l'ammortizzatore sociale

Una manifestazione davanti a IperDì e Superdì

Una manifestazione davanti a IperDì e Superdì

Cogliate (Monza e Brianza), 2 febbraio 2019 - Anche il mese di gennaio è terminato ma i lavoratori della catena IperDì-SuperDì non hanno ancora ricevuto un euro di cassa integrazione. Ci sono oltre 600 persone che sono senza entrate economiche dallo scorso mese di luglio. La cassa integrazione, pur riconosciuta dal Ministero del Lavoro con effetto retroattivo dal 29 settembre scorso, non è ancora stata erogata. Una situazione che diventa sempre più difficile da sostenere per i lavoratori della catena di supermercati fondata dalla famiglia Franchini, i cui 43 punti vendita distribuiti tra Lombardia, Piemonte e Liguria sono ormai tutti chiusi, i primi da luglio, gli ultimi da settembre 2018.

Nonostante le rassicurazioni ottenute a più riprese, sia in Regione Lombardia che al Ministero dello Sviluppo Economico, circa la possibilità dell’erogazione del primo assegno entro gennaio, i dipendenti rimasti senza lavoro continuano a rimanere anche senza sostegno economico. All'ultima richiesta di aggiornamenti formulata all’Inps da parte dei lavoratori, la risposta, comunicata giovedì 31 gennaio è stata: "Siamo in attesa dell’invio delle domande di cassa da parte dell’azienda e dei flussi telematici con i dati dei dipendenti". Insomma, l’istituto di previdenza pare ancora bloccato da un mancato adempimento da parte dell’azienda, come era già emerso nel corso di uno degli ultimi incontri al Mise. Ma a quanto pare, né dal Ministero, né da Regione Lombardia si è finora stati in grado di intervenire in maniera efficace per risolvere questo disguido che sta costando molta sofferenza inutile a centinaia di famiglie, visto che il diritto è stato riconosciuto.

Per la maggioranza dei lavoratori la cassa integrazione rappresenterà a lungo l’unica entrata possibile, mentre circa 300 ex dipendenti SuperDì scalpitano per poter iniziare a lavorare nei 14 punti vendita che sono stati già ceduti, con affitto di ramo d’azienda ai due marchi Italmark e Famila. L’ultima novità su questo fronte sono gli incontri in programma in questi giorni per la sottoscrizione di nuovi documenti tra Gca Generalmarket Srl (SuperDì-IperDì) da una parte e Italmark e Maxidì (Famila) dall’altra. Si tratterebbe delle ultime formalità necessarie a ufficializzare le aperture con le nuove insegne. Si fanno insistenti le voci sulla data del 7 febbraio per Cogliate (Italmark) dove il punto vendita è stato ormai completamente caricato di merce, dopo alcuni interventi su arredi e impianti così come per Barlassina (Famila) che in realtà è già pronto dall’inizio di gennaio ma è stato bloccato precauzionalmente in attesa del pronunciamento del Tribunale di Monza che il 16 gennaio scorso ha dato il via libera.

Confermate anche le voci sulla trattativa avanzata con un altro grande marchio per i punti vendita Iper di Senago, Cesano Maderno, Trezzano sul Naviglio, Porto Ceresio e Lodi Già fissato anche un nuovo appuntamento a Roma al Mise, il prossimo 7 marzo.