"Case popolari al 7° piano ad anziani con handicap: lo scandalo dei bandi a Monza

A denunciare l’assurdità dell’offerta è Michele Quitadamo, referente monzese di As.i.a (Associazione inquilini abitanti)

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Quando ha trovato tra gli alloggi popolari disponibili per quell’anziano disabile al 100% anche uno al settimo piano di una palazzina senza ascensore, pensava di aver sbagliato qualcosa nella compilazione del modulo. Lo ha rifatto, ma ancora una volta le proposte contemplavano anche alloggi che si trovavano ai piani alti di palazzi senza ascensore. E il problema si è ripresentato puntualmente anche nei giorni seguenti.

A denunciare le “anomalie” della piattaforma per partecipare ai bandi della case popolari è Michele Quitadamo, referente monzese di As.i.a (Associazione inquilini abitanti), ma soprattutto uno dei maggiori conoscitori delle realtà degli alloggi popolari in città e in provincia. In queste settimane Quitadamo è impegnato nella sede dell’associazione in via Cavallotti nella compilazione on line dei bandi per chi spera di avere il diritto a una delle 76 case popolari disponibili tra Monza, Brugherio o Villasanta. Il bando, che scadrà il 22 aprile, secondo Quitadamo presenterebbe alcune pecche, proposte di alloggi inadeguati per chi li richiede.

"In queste settimane più di una volta sono incappato in ‘follie’ del sistema - spiega -. A persone disabili al 100% venivano offerte case al quarto, quinto e persino settimo piano di condomini senza ascensore, o a persone anziane anche senza problemi motori vengono proposte case al terzo e quarto, sempre senza ascensore". Il referente monzese di As.i.a ha poi scoperto stranezze anche nella presentazione di alcuni appartamenti. "A Villasanta vengono proposte due case senza vani. Una di 39 e l’altra di 32 metri quadrati". Inoltre c’è un’altra voce del bando che Quitadamo proprio non digerisce. "Riguarda i minori. Vengono catalogati come inoccupati, alla stessa stregua degli adulti che non hanno un posto di lavoro.

Questo è il terzo bando che presenta questa anomalia. L’ho fatto già presente in Regione, dove mi hanno dirottato in Comune. Ho già inviato l’email agli uffici di competenza ma senza risposta".

Sono in aumento le famiglie che si rivolgono a Quitadamo e al suo team per compilare il bando per l’assegnazione della casa popolare. "Sono tanti: persone sfrattate, in attesa di sfratto, che hanno perso il posto di lavoro.

Ci sono giovani, famiglie e anziani e alcuni indirizzati anche dai servizi sociali pur non avendo tutte le caratteristiche per accedere al bando. Cerchiamo di dare una mano a tutti. In questo momento il bisogno è tanto, non solo di un alloggio popolare".

Barbara Apicella