Monza, una casa di comunità all’interno dell’ex ospedale

Quattro previste dalla Regione per i cittadini di Monza, Brugherio e Villasanta. Cure primarie e terapie dei pazienti cronici per alleggerire il San Gerardo

Il sindaco di Monza Dario Allevi

Il sindaco di Monza Dario Allevi

Monza -  Il futuro dell’ospedale Vecchio passa dalla riforma della sanità regionale. Una parte di quei 60mila metri quadrati semi-abbandonati alle porte del centro città sarà, infatti, destinata a ospitare una delle quattro case di comunità che Regione vuole attivare per servire i cittadini di Monza, Brugherio e Villasanta. Le case di comunità – insieme agli ospedali di comunità – sono una delle novità con cui declinare un tema indicato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza: all’interno avranno tutte le funzioni più prossime al cittadino, come prevenzione e promozione salute, cure primarie con tutto il necessario per gestire i pazienti cronici, un’area di ambulatori specialistici per criticità poco complesse e un’area di servizi integrati col Comune, che si colloca tra aspetto sanitario e sociale. Una Casa di comunità indicativamente sarà al servizio mediamente di 50mila abitanti. "Insieme con l’Asst Monza abbiamo individuato per l’ambito territoriale di Monza, che comprende quindi anche Brugherio e Villasanta, quattro strutture per coprire un’area in cui vivono poco meno di 200mila abitanti - fa il punto il sindaco di Monza, Dario Allevi -.

La proposta inviata in Regione prevede che una casa sia a Brugherio, possibilmente in una zona che possa servire anche San Damiano e Sant’Albino, altre tre a Monza. Una andrebbe nell’edificio in viale Romagna di proprietà dell’Opera Pia Bellani, che ospitava il Commissariato di polizia prima dell’arrivo della Questura e del trasloco in via Montevecchia, la seconda potrebbe essere costruita ex novo in via Cederna, inserendola nella parte ancora da completare del piano di rigenerazione dell’ex Cotonificio Cederna, mentre la terza sarà inevitabilmente all’interno dell’ex ospedale Umberto I di via Solferino"Un’area, l’ospedale vecchio, che attualmente ospita alcuni ambulatori e il servizio dipendenze e che attende da anni una nuova destinazione d’uso. Ma due bandi andati deserti hanno inevitabilmente congelato l’intero piano di riqualificazione. Oggi si apre una nuova prospettiva. Oltre alla casa di comunità "sorgerà anche un ospedale di comunità, il secondo step previsto dalla riforma del servizio sanitario regionale".

Si tratta di una struttura (ne è prevista una per ogni Asst) che, oltre alle stesse funzioni della casa di comunità, avrà tra i 20 e i 40 posti letto a bassa intensità, da gestire in raccordo tra medici di medicina generale e ospedali per acuti. L’obiettivo generale è di avvicinare sempre di più le cure al cittadino, alleggerendo la pressione sugli ospedali che, a quel punto, sarebbero destinati alle emergenze e alle alte specialità. Oggi, infatti, il sistema risente ancora di una carenza di medicina territoriale: prendendo come riferimento il 2019, l’ultimo anno senza il Covid che ha inevitabilmente condizionato gli accessi in ospedale, al pronto soccorso dell’ospedale San Gerardo dei 106.744 pazienti arrivati i codici rossi erano ‘solo’ il 2,26%, i gialli il 15,61%, i verdi il 55,65% e i bianchi (ovvero persone che avrebbero potuto evitare il pronto soccorso) il 26,48% (oltre 28mila pazienti).

Tra casa e ospedale di comunità saranno occupati circa 20mila metri quadrati di via Solferino: "Dovremo ragionare insieme con Regione Lombardia su come progettare il futuro degli altri 40mila metri. Che – la visione del sindaco –, oggi potranno certamente riscuotere maggiore interesse sul mercato immobiliare visto che in zona arriverà una fermata della metropolitana ed è già stata avviata la riqualificazione degli immobili dall’altro lato della via". Per quanto riguarda, invece, la mappa provinciale di case e ospedali di comunità, al momento in Brianza sono state individuate 11 strutture già in carico al Servizio sanitario regionale e che quindi hanno già la certezza di essere ‘riconvertite’ secondo i criteri della riforma in via di definizione. Per quanto riguarda l’Asst di Monza c’è, appunto, l’ospedale Vecchio, nel territorio dell’Asst Brianza, invece, come casa di comunità ci sono edifici a Ornago, Vimercate, Besana Brianza, Lissone, Seregno, Cesano Maderno, Desio, Limbiate. Mentre Giussano è destinato a diventare sede di casa di comunità e ospedale di comunità.