Cartelle esattoriali, Monza non fa sconti: niente rottamazione

Bocciato il condono del Parlamento su tasse e multe non pagate. Il sindaco: "È un richiamo alla corresponsabilità"

Cartelle esattoriali, la coda davanti a punto comune

Cartelle esattoriali, la coda davanti a punto comune

Monza, 25 gennaio 2023 - Monza non fa sconti sulle vecchie cartelle esattoriali e a chi ha indietro da anni i pagamenti delle mense scolastiche dei figli, delle multe o dei tributi comunali verrà chiesto tutto, con anche interessi e more di ritardo che si sono aggiunti nel tempo. Lunedì sera il Consiglio comunale, con i soli voti della maggioranza di centrosinistra, ha approvato di non applicare la misura prevista dall’ultima legge di Bilancio approvata in Parlamento lo scorso 29 dicembre che dà la possibilità ai Comuni di annullare in automatico i debiti fino a 1.000 euro della parte di interessi e sanzioni aggiuntive relativi a carichi affidati agli agenti di riscossione nel periodo dal 2000 al 2015. 

In pratica, chi non si è mai messo in regola con le cartelle esattoriali risalenti ai primi 15 anni dopo il 2000 ed emesse dal Comune relative a multe non pagate, tasse municipali evase e servizi scolastici come la mensa non saldati non avrà condonato nulla, neppure la parte di interessi e more per cui la legge avrebbe permesso lo stralcio. E per quanto si tratti solo delle maggiorazioni e sanzioni su vecchi pagamenti non saldati e per cui i tentativi di riscossione sono finora risultati inefficaci, restano tutti assieme un pacchetto di crediti del Comune che valgono oltre 2,5 milioni di euro. 

E nel dettaglio si tratta di interessi e more non incassate dal municipio per 1,6 milioni sulle multe rimaste non pagate tra il 2000 e il 2015, per altri 777mila euro relativi ai tributi e circa 80 mila sui pasti scolastici non pagati. Abbastanza perché il loro stralcio possa causare ricadute «rilevanti sulla tenuta del bilancio cittadino – ha detto in aula il vicesindaco con delega al Bilancio Egidio Longoni –. Si tratta di cifre non indifferenti che sono dei cittadini monzesi e la decisione di non procedere con il loro annullamento segue il principio di equità". È un’operazione che è stata criticata dai gruppi di centrodestra per come è stata predisposta dall’Amministrazione comunale perché "non è vero che si mette a rischio il bilancio – ha detto Stefano Galli di Fratelli d’Italia –. Dei 2,5 milioni di crediti così vecchi, applicando la loro svalutazione negli anni e poi l’effettiva possibilità di riscossione, si arriva a un ammanco realistico di 60mila euro per il bilancio: una cifra quindi sostenibile. Non è una questione contabile, ma una scelta politica nascosta: si tratta di crediti difficilmente recuperabili e si poteva dare un segnale di vicinanza ai cittadini in questi momenti difficili".

Anche l’ex azzurra Martina Sassoli ora nel Gruppo Misto ha contestato la scelta della maggioranza: «C’era l’occasione di fare pulizia di crediti decotti, che già sarebbero dovuti essere smaltiti da anni dal bilancio anche a fronte dell’incapacità del Comune di recuperarli. E invece ora vengono fatti passare come un rischio per la tenuta del bilancio». Il sindaco Paolo Pilotto è intervenuto per spiegare che "diciamo a tutti che può capitare di dimenticare un pagamento, si può fare un errore oppure ci può essere un momento di difficoltà e il Comune può aiutare in questo. Ma diciamo anche – conclude il sindaco – che i debiti verso la comunità vanno onorati ed è dovere del Comune recuperare quanto è dei cittadini: è un richiamo alla corresponsabilità".