Il Capodanno nel lussuoso chalet a Chamonix? Una truffa da 7.200 euro per una brianzola

Socia di un’agenzia di viaggio risponde all’annuncio su un noto sito di affitti, pubblicato da un siciliano ora a processo: "Niente casa, dopo il saldo è sparito"

Truffa su annunci online (Foto d'archivio Ansa)

Truffa su annunci online (Foto d'archivio Ansa)

Monza, 6 dicembre 2022 - Una truffa dietro l’affitto tra privati da un noto sito online di un lussuoso chalet con 5 camere a Chamonix dove trascorrere il Capodanno. A farne le spese, dopo avere versato tra acconto e saldo ben 7.200 euro nel 2018, la socia di un’agenzia di viaggi, che ora si è costituita parte civile al processo iniziato ieri al Tribunale di Monza. Imputato un 52enne nato a Catania e residente nella provincia della stessa città siciliana, identificato dai carabinieri come il destinatario delle somme su una carta prepagata a lui intestata.

Le recensioni positive

La presunta vittima, una 60enne brianzola, ha raccontato la sua disavventura ieri in aula davanti alla giudice. "Una mia affezionata e facoltosa cliente mi aveva chiesto di trovarle una casa in montagna per 10 persone per la settimana di Capodanno e sul noto sito di affitti ho trovato lo chalet a Chamonix – le sue parole –. L’offerta era corredata da molte recensioni positive sia di italiani sia di stranieri. Ho contattato quello indicato come il proprietario, che mi ha inviato foto sia dell’esterno sia dell’interno dello chalet. Ho mandato un acconto di 1.500 euro e un mese prima della partenza ha voluto il saldo, dopo avermi dato il nome e il numero di telefono della persona che avrebbe consegnato le chiavi della casa, ma specificando che avrei dovuto chiamarla pochi giorni prima dell’arrivo della cliente perché l’incaricata si trovava in vacanza".

Le foto false

Dopo il secondo pagamento, però, i recapiti telefonici sono risultati inattivi. "Ho telefonato al Comune di Chamonix per avere informazioni sullo chalet e, da come hanno reagito al nome del proprietario che avevo fornito, ho capito che c’era qualcosa che non andava. Mi hanno dato il riferimento di uno studio di architettura che si era occupato della ristrutturazione dell’abitazione e da loro ho scoperto che lo chalet apparteneva ad uno scozzese e che le foto degli esterni erano reali mentre quelle relative agli interni non corrispondevano a quell’immobile".

Imputato assente

Era scattata la denuncia ai carabinieri. Per l’agente di viaggi, oltre al danno economico, anche quello professionale. "Alla mia cliente all’ultimo momento avevo dovuto trovare un hotel molto più costoso e da allora non l’ho più sentita", sostiene la parte civile. Dal canto suo, l’imputato non si è presentato al processo ma la sua difesa è che quei bonifici non sono legati ad uno chalet messo in affitto sul sito specializzato a cui, secondo il suo difensore, l’agente di viaggio avrebbe dovuto rivolgersi per prendere informazioni sulla bontà dell’annuncio pubblicato e anche recarsi sul posto a controllare di persona prima di pagare. Si torna in aula ad aprile per la sentenza.