Cani e gatti, ecco l’Arca di Franco "Per loro un divano e una famiglia"

Il sessantenne ha aperto la sua cascina a esemplari anziani o abbandonati, adottandoli anche dal Sud Italia

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di Barbara Apicella

"Non mi mancano le vacanze e neppure le cene con gli amici. E a chi mi chiede se sono felice rispondo di sì. Perché da quando ho aperto la mia casa ai cani più sfortunati e dimenticati sono tornato a sorridere. A chi pensa che siano loro i fortunati, replico che l’uomo fortunato sono io: l’amore che un cane riesce a trasmetterti è speciale". A parlare è Franco Crippa, 60 anni di cui 30 vissuti a Concorezzo. Amante degli animali, ha sempre aperto le porte della sua casa a cani e gatti. Però nel 2019 è successo qualcosa che ha sconvolto la vita di Franco: la perdita del suo pastore tedesco Nika di 11 anni e mezzo. A quel punto Franco ha deciso di adottare cani anziani o disabili che difficilmente avrebbero potuto trovare una nuova famiglia. Per "garantire a cani sfortunati quell’affetto e quelle cure che non hanno mai avuto. Per regalare loro quella vecchiaia carica di attenzioni e di amore che i miei cani hanno sempre ricevuto".

Franco è anche in contatto con diverse volontarie del Sud che si occupano del recupero dei cani e del loro mantenimento nei canili tra mille difficoltà e sacrifici. "Purtroppo nel Sud il randagismo è dilagante e i cani, e gli animali in generale, non sempre vengono considerati parte della famiglia e al primo problema vengono abbandonati. Manca anche la cultura della sterilizzazione". In questi anni Franco ha adottato 5 cani (oltre ai 2 che il brianzolo aveva già) che hanno trovato spazio nella grande porzione di cascina nella quale vive con la sua famiglia. "Hanno spazio all’aperto per giocare e muoversi, soprattutto quelli che non sono abituati a stare al guinzaglio. Comunque la porta di casa è sempre aperta, così come divani e cucce al caldo".

Adesso Franco ha 7 cani. L’ultimo arrivato è Valentino, un cane di 6 anni e mezzo recuperato da uno stradone di Benevento investito e con la colonna vertebrale spezzata. Valentino ha perso l’uso delle zampe posteriori. È stato 2 anni e mezzo in un rifugio dove è stato curato e accudito tra mille attenzioni. "Sei mesi fa, quando ho scoperto la sua storia, ho deciso di adottarlo".

È un grande impegno. Di tempo, di energie, ma anche di denaro. "Bisogna occuparsi della pulizia, delle passeggiate, bisogna portarli dal veterinario per vaccinazioni e visite. E poi le ore passate a preparare la pappa, tenendo anche conto delle necessità ed eventuali problematiche di ciascuno". Un vero e proprio lavoro che Franco non vuole delegare: "Non posso certo portarmi tutta la tribù al mare o in montagna. Non me la sento neppure di fare delle scelte, lasciando alcuni cani e gatti a persone fidate. Ai miei animali ci penso io: è immensa la gioia che loro riescono a darmi".