Candy, verso un altro anno di cassa integrazione

Il Governo ha rifinanziato il Fondo per gli ammortizzatori sociali che consentirà di prolungare gli aiuti fino a settembre 2020

La fabbrica di Brugherio è l’ultima rimasta in Italia del colosso delle lavatrici

La fabbrica di Brugherio è l’ultima rimasta in Italia del colosso delle lavatrici

Brugherio (Monza e Brianza), 7 novembre 2019Candy -Haier , si va verso un prolungamento della cassa integrazione. Ieri è infatti giunta la convocazione dei sindacati al ministero per venerdì. «Proprio nelle ultime ore ci è arrivata la comunicazione che è stato approvato il decreto per rifinanziare il Fondo per la cassa integrazione che si sarebbe esaurito nei prossimi giorni», spiega Pietro Occhiuto, segretario generale della Fiom Cgil Brianza. Un problema che avrebbe toccato diverse aziende fra cui, appunto, la Candy che avrebbe visto scadere gli ammortizzatori sociali fra pochi giorni: il 10 novembre. «Candy è stata una delle prime imprese a essere convocata al ministero dopo l’approvazione del decreto», aggiunge Occhiuto. Tutto lascia dunque pensare che al ministero sarà sottoscritto un prolungamento della cassa fino al 30 settembre 2020.

Lo scorso 24 settembre era stato siglato un accordo per un mini-prolungamento della cassa integrazione alla Candy (azienda acquistata un anno fa dal colosso cinese Haier). Perché, a Roma, i soldi del Fondo per la Cassa integrazione ce li avevano solo fino a quella data «ma ci avevano assicurato che nei giorni successivi il Governo avrebbe rifinanziato il Fondo fino al 31 dicembre e poi dal primo gennaio ci sarebbero stati i fondi previsti per il 2020», aveva spiegato Occhiuto. E così è stato.

Cgil, Cisl e Ui l Brianza già a giugno avevano trovato l’intesa con l’azienda per prolungare gli ammortizzatori fino al settembre 2020, ma una volta a Roma avevano trovato “la cassa vuota”. Il prolungamento rinvierebbe di un anno l’entrata in vigore della “decurtazione volontaria” dello stipendio che era stata avallata oltre un anno fa dagli operai (450 persone) pur di conservare i posti di lavoro. Proprio ieri il consigliere regionale della Lega, Alessandro Corbetta aveva presentato un’interrogazione urgente per chiedere alla Giunta regionale di «intraprendere iniziative per tutelare i lavoratori della Candy e di tutelare i lavoratori e giungere a un prolungamento della cassa integrazione straordinaria» in scadenza il 10 novembre. Un appello che risulterebbe però superato dagli eventi delle ultime ore.

In primavera comunque Haier aveva presentato un piano industriale con investimenti per aumentare la produzione di lavatrici a Brugherio: 400mila nel 2019, 450mila nel 2020 e 500mila nel 2021. Incrementi non ritenuti sufficienti dai sindacati. «Lascerebbero sul campo 130 esuberi».  In ogni caso il prolungamento della cassa garantisce 24 ore lavorative settimanali. Attualmente si lavora una media di 18 ore a settimana. La fabbrica Candy di Brugherio è l’ultima rimasta in Italia della multinazionale che la famiglia Fumagalli ha ceduto poco più di un anno fa al colosso cinese Haier per 475 milioni di euro.

Haier che nei mesi scorsi ha spostato da Parigi alla Brianza il quartier generale europeo. Il gruppo Candy, costruttore della prima lavatrice italiana, era arrivato ad avere un fatturato di 1,14 miliardi di euro nel 2018, circa 5.000 dipendenti nel mondo (900 fra operai e impiegati nell’unica sede italiana, a Brugherio) e impianti produttivi tra Europa, Turchia e Cina. Dal 1945 al 2018 aveva acquistato i marchi Hoover, Iberna (Spagna), Jinling (Cina) Rosières (Francia), Süsler (Turchia), Vyatka (Russia), Zerowatt, Gasfire e Baumatic.