Boateng al Monza: "È la più grande sfida di tutta la mia carriera"

Presentazione regale allo stadio per la stella acquistata dalla società di Berlusconi. Contratto di un anno con opzione di rinnovo in caso di promozione in A

Galliani e Boateng con la maglietta del Monza

Galliani e Boateng con la maglietta del Monza

Monza, 1 ottobre 2020 - Una presentazione così, a Monza, non si era mai vista. Tanto meno per un calciatore. Video proiettato dentro al Brianteo, pardon U-Power Stadium, voce che riassume (in inglese) la storia di Monza, la Regina Teodolinda, Napoleone, la Villa Reale, gli Asburgo, i Savoia, l’Autodromo. Forse, fino a ieri neppure lui ne sapeva un granché, ma "un nuovo principe è arrivato in città" e si chiama Kevin-Prince Boateng, prima vera stella del nuovo calcio made in Berlusconi-Galliani. Un giocatore con un curriculum pazzesco per la serie B, partite e gol snocciolati nei campionati italiani (il Milan in primis, of course ) ed esteri, Champions League, etc etc. 

Il nuovo asso regalato a mister Brocchi è il pezzo pregiato della B, pagato 500mila euro, la metà continuerà a mettercela la Fiorentina, che ne deteneva il cartellino. Una presentazione regale, ma del resto, come ha ricordato Adriano Galliani, "meglio di lui al Monza c’è stato soltanto Anquilletti, quando lo prendemmo (anni Settanta, nella prima vita da dirigente calcistico del geometra di Monza, ndr), aveva vinto scudetti, Coppe dei Campioni, Coppe Intercontinentali...". Galliani, con la sua memoria prodigiosa, li cita tutti.

Boateng, arrivato come una star, si è presentato però con saggia umiltà: "A parlare siamo tutti bravi... A Berlusconi e Galliani non potevo dire di no, abbiamo un legame che va oltre il calcio e se c’è la possibilità di aiutare per la promozione lo faccio". Al Milan, del resto, Boateng aveva militato per anni: un pallino dell’ex ad rossonero Galliani, ("un amore antico"), che lo aveva scoperto in Tv con la maglia del Ghana guardando i Mondiali. E adesso? La sindrome ottovolante, dalle stelle a una squadra di B che nella massima serie non ci è mai stata, c’è. "È la più grande sfida della mia carriera - mette le mani avanti il tedesco di origine ghanesi -: potevo starmene a Firenze tranquillo, ma... non era così difficile dire di sì". E giù elogi ai nuovi compagni, all’allenatore "ha un’idea di calcio che mi piace, non vedo l’ora di iniziare, ma se non giocherò bene, il nome conta poco o niente".

L’umiltà, si diceva: "Mi piace giocare da trequartista, è la mia forza, ma se il mister mi mette terzino... gioco terzino". Galliani ha ribadito ancora una volta che pur di giocare a Monza Boateng si è ridotto l’ingaggio "e che avrà un contatto di un anno che si rinnoverà di uno in caso di promozione". "Ma in campo siamo 11 contro 11 su un rettangolo verde" ha detto Boateng. E a chi gli ricorda che si è abbassato di livello per andare in B, il Boa ha replicato che lo aveva già fatto al Las Palmas, in Spagna, "dove feci il miglior anno della mia carriera". Stato di forma? "Non sono ancora al 100 per 100, ma ho voglia di giocare già da sabato a Empoli, voglio dare il meglio per questa squadra". E non è ancora finita, Galliani si sta divertendo con la freschezza d un ragazzo sul mercato, anche se "non me lo aspettavo così asfittico quest’anno..." Il 5 ottobre però il mercato chiude e Galliani, oltre al già annunciato croato Marin (è alle visite mediche), ha presentato ieri mattina un’offerta per un altro giocatore, comunitario non italiano, potenzialmente il numero 13 della lista. Insomma, c’è tutto per andare in A, Boateng lo sa: "La strada è lunga, ma nel caso mi inventerò qualcosa per festeggiare".

E la memoria corre a feste epiche al tempo dello scudetto vinto con il Milan. Ultima nota, il gol non convalidato nella partita di Coppa Italia l’altra sera contro la Triestina, pur ininfluente ai fini del risultato (3-0). Galliani non la manda giù: "Ho mandato in giro un video come feci con quello di Muntari (al Milan contro la Juve, ndr). E ne parlerò alla prossima assemblea della Lega Calcio di serie B: la Var costa, basterebbe la goal line technology".

E alla fine, un pensiero agli ex compagni Pirlo e Gattuso, che ora si affronteranno sulla panchine di Juve e Napoli. "Incredibile, erano così diversi in campo..." ha sorriso Boateng, che ieri si è già allenato e ha pranzato coi nuovi compagni...Ma ora c'è una nuova sfida. Quello che da ragazzo era soprannominato Ghetto Kid, vista la sua provenienza dai quartieri difficili di Berlino, non dovrebbe averne timore.