Sepolto nel mais a Desio, intervengono i Ris: la pista del regolamento di conti

Arriveranno giovedì con le loro attrezzature per fare rilievi nel campo dove è stato trovato il cadavere. Sotto sequestro il vicino ex carcere abbandonato divenuto negli anni un albergo per disperati

I rilievi nella zona dove è stato trovato il cadavere

I rilievi nella zona dove è stato trovato il cadavere

Desio (Monza e Brianza) - ​È stato mobilitato anche il Reparto di Investigazioni Scientifiche di Parma, per cercare di risolvere il mistero del cadavere di Desio. Gli specialisti dell’Arma arriveranno giovedì. Sono stati chiamati per "scannerizzare" da cima a fondo, con le più moderne tecniche e attrezzature, il fazzoletto del campo di grano tra la caserma e l’ex carcere. Dove sabato mattina, grazie alla segnalazione casuale di un giovane maghrebino, è stato rinvenuto e lunedì, dopo lunghe e complesse operazioni, è stato disseppellito il corpo di un uomo. Ucciso, quasi sicuramente, forse per un regolamento di conti legato allo spaccio di droga sul territorio, come una delle prime piste sulle quali ci si starebbe concentrando.

Nordafricano, probabilmente. Anche se non ci sono ancora conferme ufficiali, viste le condizioni del cadavere e la delicatezza dell’indagine, condotta senza tregua dal nucleo operativo di Desio e dal nucleo investigativo di Monza, sotto la regìa della Procura di Monza. La data dell’autopsia non è stata ancora fissata. Nel frattempo l’area continua a essere presidiata notte e giorno dai carabinieri ed è stata coinvolta anche la Protezione civile cittadina, per fornire un gruppo elettrogeno utile alle attività investigative. Ieri, inoltre, passaggio che appare molto rilevante, è stato posto sotto sequestro l’intero edificio dell’ex carcere abbandonato. Un chiaro segnale che qui potrebbero esserci tracce importanti per l’indagine. Qui dove a inizio agosto la polizia locale aveva effettuato un blitz, trovando chiari segnali di persone che vi abitavano dentro, abusivamente. Un sopralluogo nato da alcune segnalazioni dei residenti nella zona, seppur piuttosto isolata: "Vediamo un viavai di strane persone".

Gli agenti, senza perdere tempo, sono intervenuti e hanno trovato che i lucchetti posti alla struttura - fino a qualche anno fa utilizzata per accogliere nelle stanze un tempo del custode i richiedenti asilo del progetto Sprar - erano stati forzati. All’interno materassi, piatti, resti di cibo, indumenti e tutto quanto faceva ben intendere l’occupazione abusiva da parte di un gruppetto di persone. "Si erano anche allacciati ai contatori del gas e dell’energia elettrica", ha spiegato il vicesindaco Andrea Villa. Chi aveva preso possesso dei locali? Per trovare semplicemente un tetto dove ripararsi di notte oppure un "covo" per poter gestire anche delle attività illecite? Sembrerebbe farsi strada una ipotesi molto concreta anche sul possibile movente. Le indagini starebbero convergendo verso il mondo dello spaccio di droga. Anche se può apparire in realtà piuttosto spericolata l’idea di piazzare attività sospette a trenta metri di distanza dalla caserma dei carabinieri. Nel frattempo il caso sta suscitando grande attenzione, sconcerto e un pizzico di curiosità tra i desiani, con molti che frenano o si fermano davanti all’appezzamento per sbirciare o fare delle foto.