"C’è stata una rissa per delle ragazze e mi hanno accoltellato due volte"

In aula parla il marocchino vittima di un’aggressione da parte di un ucraino

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"C’è stata una rissa per delle ragazze sedute in largo Mazzini e improvvisamente sono stato colpito da due coltellate, una alla schiena e una al costato. Quello che mi ha ferito aveva un cappuccio in testa ed è scappato e anche io mi sono allontanato perché sono clandestino senza documenti, ma alcuni testimoni hanno chiamato i carabinieri e l’ambulanza". Questa la versione dei fatti raccontata da J.A., marocchino 26enne con precedenti per spaccio di droga, sentito ieri al processo al Tribunale di Monza che vede imputato di tentato omicidio un ucraino 30enne senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine, Artem Serghenko.

Il fatto è accaduto la sera del 28 febbraio scorso. La vittima non si è costituita parte civile al processo per avere un risarcimento dei danni. "Stavamo transitando in corso Milano quando abbiamo notato che era in corso una rissa - ha raccontato in aula il vicebrigadiere dei carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Monza - Il ferito lo abbiamo trovato accasciato al suolo in via Gramsci, mentre l’ucraino che ci è stato indicato come l’accoltellatore aveva la felpa sporca di sangue, era anche lui lievemente ferito. Non aveva addosso il coltello e ci ha detto che gli avevano preso il telefono cellulare". Il marocchino era stato trasferito d’urgenza in codice rosso all’ospedale San Raffaele di Milano dove era stato ricoverato, fortunatamente non in pericolo di vita. Ma per la Procura quei fendenti avrebbero anche potuto ucciderlo. Da qui l’accusa di tentato omicidio. L’ucraino, ancora detenuto in carcere, nega l’accusa. Per gli inquirenti il movente potrebbe non essere le donne o il telefonino, ma lo spaccio di droga. Si torna in aula il 17 novembre.

S.T.