Bustarelle nei cesti: Tallarita sentito 4 ore

L’imprenditore di Verano accusato di corruzione sui lavori di manutenzione a lungo in Procura

Quattro ore di interrogatorio in Procura. A essere lungamente sentito dal pm monzese Carlo Cinque è stato Francesco Tallarita, l’imprenditore 50enne di Verano Brianza al centro delle indagini per corruzione e turbativa d’asta sui lavori di manutenzione in odore di bustarelle nascoste nei cesti natalizi. Il 50enne, difeso dall’avvocata Valentina Sgroi, è stato convocato in Procura e non si è sottratto alle molteplici domande del magistrato che, probabilmente, vorrà sentire nei prossimi giorni anche gli altri 4 indagati che hanno ricevuto l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari firmata dal gip del Tribunale di Monza Gianluca Tenchio.

Dopo l’interrogatorio Tallarita non ha presentato o annunciato alcuna istanza di revoca o modifica della misura cautelare. È per mancanza dell’esigenza di custodia cautelare, si è intanto saputo, che il Tribunale del Riesame di Milano ha accolto l’istanza di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare presentata dall’avvocato Giovanni Geremia di Milano, difensore di Francesco Bonasera, dipendente dell’ufficio tecnico del Comune di Desio indagato nell’inchiesta e che è tornato libero con la revoca degli arresti domiciliari. Francesco Bonasera è stato l’unico a ricorrere al Tribunale della libertà ed è accusato per essersi fatto consegnare un carico di legna a casa della suocera da parte di Francesco Tallarita.

I giudici della libertà hanno ritenuto insussistenti le esigenze cautelari in quanto "si verte nell’ambito di un fatto, per come ad oggi accertato, di limitata gravità - si legge nell’ordinanza - Dopo il dicembre 2020 non ci sono state più consegne, nè di legna nè di altro; il valore dei beni consegnati è contenuto e potrebbe anche collocarsi poco oltre la soglia della rilevanza disciplinare, come del resto ha rilevato lo stesso gip nell’ordinanza cautelare e l’indagato è del tutto incensurato e senza pendenze". Quindi "in assenza di esigenze cautelari di rilievo che meritino tutela, il Tribunale ha annullato l’ordinanza applicativa della misura cautelare", conclude l’avvocato Geremia. Agli arresti domiciliari restano al momento, oltre a Tallarita, il capo settore gestione del territorio del Comune di Biassono Giovanni Mancini, il dipendente della Provincia di Monza e della Brianza Stefano Buccino e la ex responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Biassono, poi passata a Pessano con Bornago Angela Galbiati. Restano invece indagati a piede libero altri 7 presunti funzionari pubblici ritenuti corrotti, ma per fatti ritenuti meno gravi quindi il gip ha ritenuto di non applicare nei loro confronti alcuna misura cautelare.

Stefania Totaro