Bryan Kazzaniga: il ritorno di un mito brianzolo

Famosissimo negli anni ‘80 con la band dei “The rockabilly rebels“, ha suonato nei club più famosi: a 63 anni imbraccia ancora la chitarra

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di Antonio Caccamo

Il ciuffo alla Elvis Presley e la voglia di fare rock’n’roll non li ha persi. Lui è Bryan Kazzaniga, al secolo Ruggero Ronchi, musicista a tutto tondo e grande interprete del genere nato in America a fine anni ’40inizio anni ’50 come estensione naturale del rhythm and blues, e degli antenati jazz, country, blues e gospel tradizionale. Ha spopolato negli anni ‘80 con il gruppo Bryan Kazzaniga & the rockabilly rebels "con cui - racconta – ho fatto il primo disco - "Babylonia" - prodotto da Faust’o, noto allora per le sue posizioni d’avanguardia in fatto musicale, e distribuito dalla Wea". Sempre in quegli anni conduce il programma televisivo "Punk e a capo" in coppia con Davide Riondino e autore Michele Serra. A 63 anni ha ancore la verve di un tempo. E’ uscito per San Valentino una riedizione di Je t’aime moi non plus rifatta e cantata insieme con Mira Pirata in pieno stile vaporwave. "Il video è curato da Manuela Bramati, artista ultimamente vittima di censura su un suo affresco, e sarà un manifesto contro appunto le censure il bigottismo e inneggia all’amore, al piacere del vivere". La prima chitarra l’ha imbracciata otto anni ma è negli anni ’80 che tocca l’apice della carriera. Tanto che la discoteca Odissea 2001, ai tempi il tempio del rock milanese, lo ingaggia: "tanti sono in quel periodo anche concerti in giro per l’Italia, compresi il palasport di Milano, Torino e Udine a seguito del tour italiano del gruppo Ska The Selecter".

Nel 1983 approda alla corte dei fratelli La Bionda, i produttori dei Righeira, e incide tre dischi di Dance in pieno stile anni 80: Future triboo, il singolo Alcatraz suonato ed arrangiato da Rocco Tanica e Love and Sunshine. Quest’ultimo brano finì per diventare la colonna sonora di un famoso allora gelato dell’Algida "uno spot televisivo che per una intera estate entrò nelle case degli italiani. Lo stesso pezzo finì nella colonna sonore del film Rimini Rimini". Nonostante i tanti concerti, tra cui una mitica serata a Cannes, in Costa Azzurra, per il Festival della pubblicità, trova il tempo di laurearsi in legge. Il live è sempre stata la sua forza. "Ho avuto sempre al mio fianco fior di musicisti e questo mi ha sempre permesso di offrire show sempre molto divertenti e ben strutturati".

Nel 1994 torna in sala di incisione per registrare l’album "Le strade dell’amore" prodotto da Bruno Rosellini e suonato dalla band di allora che comprendeva Nando Bonini e Clara Moroni ai cori, artisti che poi hanno suonato ed inciso con Vasco Rossi. In quel disco come arrangiatore c’è anche Fabrizio Baldoni , oggi affermato produttore di commercials e autore di pezzi di Laura Pausini e della colonna sonora del film di Dario Fo’. Al suo fianco per 40 anni c’è stato Franco Svanoni alla batteria, che ha suonato per Davide Van des Sfrooss. Dalla fine degli anni novanta entrano in formazione altri elementi che ancora oggi fanno parte della Bryan Kazzaniga rock’n’roll family e sono Mattia Montalto alla chitarra, Savino Ziliani, anche lui chitarra, Paul Steven Borile al basso e Babele Dunnit alle tastiere. Con questa formazione incide due album: "Bryanza" e "Nel Dubbio alza Una tacca". Con questa formazione suona nei pub, nei festival estivi, in Svizzera nel Canton Ticino e anche sulla Nave del sole di Casadei a Rimini in mezzo all’Adriatico: "Notti insonni e tanto rock’n’roll", ricorda. Poi con l’aiuto di tanti musicisti tra cui Davide Lepido e Giorgio Campera produce altri due album: Pecore e somari ed Eretico. Due anni fa torna al suo primo amore, il rockabilly anni 50 grazie all’incontro con Al Catman chitarrista villasantese di grande scuola rockabilly.

Con il suo aiuto e quello di Matteo Cominetti e Mauro Florean rifonda la Bryan Kazzaniga rockabilly rebels: "ho ricominciato da dove ero partito, dopo una parentesi Blues con la Blues salvation Army". L’ultimo pezzo è una canzone rimanda al periodo della dance degli ottanta.Si intitola "Vorrei tornare nel 2020". Con il poeta Lele Lopez ha appena pubblicato "Bryan Kazzaniga canta Lele Lopez", in veste di compositore delle musiche , arrangiatore e cantante. Durante il confinamento ha registrato da solo in casa 3 raccolte di canzoni, alcune originali cover che si intitolano Quarantine Days, reperibili, come tutti gli altri brani, sulle piattaforme di streaming.