Brugherio, spara allo zio della moglie: caccia a pregiudicato armato

Brugherio, un proiettile dopo una lite per denaro

La polizia sul luogo del ferimento a Brugherio

La polizia sul luogo del ferimento a Brugherio

Brugherio, 17 luglio 2018 -  Lo stanno cercando dappertutto. Le sue foto segnaletioche, i suoi dati identificativi, la macchina su cui è fuggito e la sua targa sono stati diramati a tutte le forze dell’ordine. I carabinieri della Compagnia di Monza, che conducono le indagini, ma anche polizia, polizia stradale, vigili urbani. Tutti sanno, tutti stanno guardando. È caccia aperta all’operaio romeno di ventinove anni che nella notte fra domenica e lunedì ha sparato allo zio di sua moglie all’interno del proprio appartamento.

Tutto va in scena poco dopo la mezzanotte di lunedì, in una casa di cortile del centro, al numero civico 15 di via Cavour. In un appartamento al primo piano vivono l’albanese, precedenti penali alle spalle, lavori saltuari come operaio, assieme alla moglie e a un figlio di 7 mesi. A tarda sera arriva a trovarlo anche un’altra coppia: moldavi, lui ha 38 anni ed è lo zio della moglie dell’albanese. Non si sa ancora cosa covasse sotto la cenere, fatto sta che a un certo punto, pochi minuti dopo la mezzanotte, scoppia una lite fra i due uomini. Per motivi familiari, racconterano le due donne, uniche testimoni della vicenda, forse di natura economica.

Il padrone di casa, il più giovane, afferra una pistola, detenuta irrregolarmente, la punta all’indirizzo dello zio di sua moglie ed esplode un colpo. Il proiettile raggiunge l’uomo all’addome. Le donne urlano, l’albanese fugge. Inizialmente, i carabinieri lo cercano all’interno della corte, ma si rendono presto conto che l’uomo non si trova più lì ed è balzato sulla macchina del fratello, un’Alfa Romeo 159. I vicini di casa raccontano che l’uomo non avrebbe neppure la patente, ma a questo punto si tratta solo di un dettaglio ininfluente. La certezza è che l’uomo è in fuga, ed è armato, visto che la pistola con cui ha sparato alla sua vittima non viene ritrovata.

L’uomo ferito viene soccorso intanto da ambulanza e auto medica inviate dal 118 e viene trasportato d’urgenza all’ospedale di Monza. Si chiama D.B., ha trentasei anni, è moldavo e risiede a Monza: lo sottopongono a un’operazione per estrarre il proiettile dal suo addome. Quindi lo ricoverano in terapia intensiva cardio chirurgica. In prognosi riservata, in pericolo di vita, anche se i medici sembrano abbastanza ottimisti: i referti lo davano sino a ieri in condizioni tutto sommato stabili se non addirittura in miglioramento.

Meglio si delinea dalle indagini la figura del ricercato albanese. Un uomo considerato pericoloso, con precedenti penali per spaccio di sostanze stupefacenti e reati contro il patrimonio, e con poca o punto voglia di lavorare regolarmente.