Brugherio, quarantenni uccisi da overdose: i corpi trovati dalla figlia minorenne

Rilievi sino alle 4 del mattino. L’autopsia accerterà le sostanze killer

Rilievi di polizia scientifica per stabilire cosa sia accaduto nell’appartamento

Rilievi di polizia scientifica per stabilire cosa sia accaduto nell’appartamento

Brugherio (Monza Brianza), 15 dicembre 2019 - Una ragazza di diciassette anni li ha trovati in soggiorno. Morti. Non si sa da quante ore. Una donna di quarantadue anni, la madre. E il suo compagno, un uomo di quarantasette anni. I probabili segni di un’overdose da stupefacenti, anche se molto dovrà dirlo l’autopsia già disposta per domani mattina.

Questo dovrebbe essere il quadro in cui è maturata la morte scoperta nella prima serata di venerdì a Brugherio, in un appartamento di una palazzina di periferia, in via Martiri del Lavoro. Una palazzina abbastanza moderna, in cui sono ricavati anche quattro appartamenti di proprietà comunale e destinati a residenza sociale per chi versa in situazioni di particolare difficoltà. E in uno di questi appartamenti al piano terra era venuta a vivere la scorsa estate la donna di quarantadue anni assieme alla figlia ancora minorenne e alla nipotina, una bimba piccola, avuta dalla ragazzina. Con loro anche un cagnolino, trovato in casa a vegliare i due corpi.

Fatta la tragica scoperta, la figlia ha immediatamente chiamato i soccorsi e sul posto si sono precipitati, oltre agli operatori sanitari inviati dal 118, anche i carabinieri della Stazione di Brugherio e i colleghi della Squadra rilievi del Nucleo investigativo di Monza. E non è stata un’operazione rapida, dato che i rilievi sono proseguiti sino a tarda notte. I corpi sono usciti dall’appartamento dopo le 4 del mattino. Nessun segno di violenza, nessun segno del passaggio di terzi in quella casa. Fatti gli accertamenti del caso, il quadro che sembra essersi delineato è appunto quello di una overdose da sostanze stupefacenti.

L’uomo aveva infatti problemi conclamati di tossicodipendenza. "Non lo incontravamo quasi mai, lo si vedeva venire di tanto in tanto, ma non viveva qui" racconta un vicino di casa. Non risultano invece problema di tossicodipendenza per la donna, nessuna segnalazione in questo senso.«Si incontravano madre e figlia, ma non abbiamo mai scambiato una parola, erano persone molto riservate" aggiunge un altro. Soltanto l’autopsia potrà stabilire dunque quali sostanze siano state assunte dalla coppia. Il fatto però che l’appartamento non sia stato posto sotto sequestro sembra significare una cosa sola: non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che il duplice decesso non sia dovuto ad atti violenti.