Assolta la famiglia di Brugherio accusata di orge e riti satanici con i due figli

La sentenza del Tribunale di Monza è arrivata dopo 6 anni che i genitori non vedono i bambini, ancora in comunità

Oggetti utilizzati nei riti satanici

Oggetti utilizzati nei riti satanici

Brugherio (Monza Brianza), 10 gennaio 2020 - Il Tribunale  ha assolto con formula piena padre, madre e nonna dalle accuse di violenza sessuale e maltrattamenti su due fratellini, un maschio e una femmina affetti dalla nascita da una grave patologia fisica e psicologica. I fatti contestati (anche all'altra nonna nel frattempo deceduta e allo zio paterno, la cui posizione è stata stralciata e pende davanti al Tribunale di Siracusa) erano stati fatti risalire da quando i due bambini avevano 8 e 2 anni.

A far partire le indagini, 6 anni fa, la denuncia degli operatori di una comunità per minori della provincia di Varese, dove i fratelli erano stati inviati dopo che la famiglia era stata affidata ai servizi sociali del Comune di Brugherio in seguito ad un presunto maltrattamento riferito dal bambino a scuola e il Tribunale per i minorenni di Milano aveva tolto la patria potestà ai genitori, che non vedono e non sentono da allora i figli, ora 18enne e 12enne. "Hanno accusato un'intera famiglia di avere violentato e costretto a riti satanici i bambini - ha affermato l'avvocato Maurizio Bono di Monza, difensore del padre - Ora valuteremo come procedere". Al processo i giudici monzesi hanno disposto una perizia collegiale medico legale e psicologica sulla vicenda, che ha concluso per l'inesistenza delle accuse contestate. La stessa pubblica accusa ha quindi chiesto l'assoluzione dei 3 imputati.