Bracconaggio nei boschi di Besana: richiami e rete per catturare gli uccellini

Il fenomeno è stato portato all'attenzione dall’amico degli animali di Striscia, Edoardo Stoppa

Edoardo Stoppa

Edoardo Stoppa

Monza, 8 dicembre 2018 - Un enorme impianto abusivo per la cattura di uccelli nei boschi cittadini, grande centinaia di metri. Si riassume in un termine solo: bracconaggio. Il fenomeno è stato portato all’attenzione di tutta l’Italia da “Striscia la Notizia” con un servizio andato in onda venerdì scorso, che non ha mancato di suscitare sdegno e polemiche. «La segnalazione – racconta davanti alla telecamera l’inviato Edoardo Stoppa, l’amico degli animali – era quella di un grosso impianto abusivo nella zona del roccolo. Sono ore che camminiamo, è come cercare un ago in un pagliaio».

Poi la sorpresa: notata la rete l’inviato del popolare tg satirico si è trovato davanti a una struttura enorme. Centinaia di metri, con la presenza di richiami acustici per gli uccellini, con tanto di casse per amplificare il suono. E, naturalmente, una rete (“Una macchina di morte infernale”, nella definizione di Stoppa) capace di innalzarsi fino a 5 o 6 metri di altezza. Lì intorno anche uccellini vivi in gabbia per fare da richiamo e, naturalmente, esemplari morti. Dell’uomo, invece, nessuna traccia. È stato necessario un giorno di attesa per vedere spuntare chi ha allestito tutto quanto. Davanti alle telecamere ha dichiarato che ritiene di agire nel rispetto della legge.

Non la pensa allo stesso modo il Movimento Animalista, che ha già chiesto al sindaco Sergio Gianni Cazzaniga un incontro per programmare l’attività di contrasto al fenomeno del bracconaggio. «Chiediamo alla popolazione – affermano Barbara Zizza e Chiara Nogarotto, le due responsabili della sezione monzese del movimento – di denunciare agli organi competenti non solo queste attività illegali, ma anche episodi di maltrattamento ai danni degli animali. Auspichiamo che le proposte di legge presentate dall’onorevole Michela Vittoria Brambilla vengano al più presto approvate introducendo il reato di omicidio venatorio e misure restrittive per tutelare gli animali».

Sconcertato di fronte al filmato di “Striscia la Notizia” il sindaco Cazzaniga: «Episodi di bracconaggio in Brianza si sono sempre verificati, ma non di questa di- mensione. È impressionante. Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio ricco di verde ma, a causa della sua estensione, il fenomeno è difficile da controllare nonostante il lodevole impegno delle Guardie ecologiche volontarie. Anche imbattersi in strutture di questo tipo non è facile, nemmeno per chi la domenica si concede una passeggiata nel verde. Bisogna addentrarsi molto nella vegetazione. La zona che si presta di più per il bracconaggio? Molto probabilmente Calò e areelimitrofe». Cazzaniga ripete più volte “ignobile” il gesto documentato dalle telecamere. “Pur con mezzi limitati - conclude - cerchiamo di evitare che queste cose accadano. Siamo riusciti nel recente passato ad allontanare i cacciatori dalle abitazioni e ad agire contro chi maltratta gli animali. Non abbasseremo la guardia».