Bellusco, travolti e uccisi da un'auto: via al processo alla ragazza alla guida

Travolse due muratori marocchini: rischia fino a 12 anni

Il tragico incidente di Bellusco costato la vita a due persone

Il tragico incidente di Bellusco costato la vita a due persone

Bellusco (Monza Brianza), 11 marzo 2019 - Rischia in teoria una pena fino a 12 anni di reclusione la 21enne che in auto di notte ha investito ed ucciso due muratori marocchini sulla provinciale Monza-Trezzo sull’Adda all’altezza di Bellusco. Ma la difesa punta a fare ottenere alla ragazza una condanna equa puntando sullo stato di incensuratezza, la mancanza di visibilità adeguata della provinciale e la posizione delle due vittime, che camminavano al centro della carreggiata.

Domani si apre al Tribunale di Monza il processo con il rito abbreviato per omicidio stradale che vede imputata la giovane di Ornago, ancora agli arresti domiciliari dall’ottobre scorso quando è accaduto il tragico duplice investimento, con solo la possibilità di uscire da casa in orario diurno per recarsi al lavoro. Di fronte alla richiesta di giudizio immediato presentata dal pm della Procura di Monza Flaminio Forieri titolare delle indagini sulla morte di Youssef Oujaa, 33 anni, e Aziz Oukhanekch, 38 anni, i difensori della 21enne hanno scelto il rito alternativo che prevede lo sconto di un terzo della pena. Il reato di omicidio stradale è punito da 2 a 7 anni nell’ipotesi base, quando cioè la morte sia stata causata violando il codice della strada. È punito con la reclusione da 8 a 12 anni se commesso da conducenti in stato di ebbrezza alcolica grave (tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro) o di alterazione psico-fisica conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope. È poi previsto un aumento della pena fino a 18 anni nel caso in cui il conducente provochi la morte di più persone.

In questo caso, la pena base per l’imputata potrebbe quindi partire addirittura dalla pena massima, scontata a 12 anni per il rito abbreviato. Ma i legali della ragazza hanno chiesto al giudice che venga sentito come testimone l’automobilista che viaggiava davanti alla 21enne e che improvvisamente ha schivato i due marocchini, che sarebbe pronto a confermare che camminassero in mezzo alla strada. E anche il consulente della difesa che ha svolto una perizia sulla dinamica del duplice investimento. «Non ho potuto evitare di investirli perché prima di me c’era un’altra auto che li ha improvvisamente scartati spostandosi sulla carreggiata opposta e io me li sono trovata davanti che ciondolavano con delle bottiglie in mano», sostiene la ragazza di Ornago. Secondo la ricostruzione del fatto, i due marocchini viaggiavano a piedi sulla provinciale perché stavano tornando a casa verso Cornate d’Adda, dove entrambi risiedevano, dopo che l’auto su cui viaggiavano, guidata da un amico connazionale di 29 anni di Bellusco, era stata posta sotto sequestro dai carabinieri. Il conducente era stato infatti trovato in stato di ebbrezza dopo un controllo notturno, che aveva anche portato al ritiro della patente di guida e anche i suoi amici non erano in grado di mettersi alla guida perché avevano alzato il gomito. Questi ultimi sono stati falciati sulla strada poco illuminata dall’utilitaria guidata dalla 21enne. Anche lei poi risultata ubriaca, con un tasso alcolico di 1,95 grammi per litro, come è emerso dall’esito dell’alcoltest a cui la ragazza è stata sottoposta dopo essere stata trasportata sotto choc in ospedale. Anche la velocità a cui procedeva l’auto dell’investitrice è risultata superiore a quella consentita e lo dimostrano anche i danni al parabrezza e alla carrozzeria anteriore della vettura dopo il tragico duplice impatto.