Bellusco, incidente sul lavoro: schiacciato e ucciso dal carrello trasportatore

La tragedia nella ditta di carpenteria di famiglia: figlio unico, aveva 42 anni

Il dramma in via degli Artigiani

Il dramma in via degli Artigiani

Bellusco, 21 aprile 2018 - Ancora un infortunio sul lavoro in Brianza. Un operaio di 42 anni, Antonio Limonta, è rimasto schiacciato da un carrello trasportatore nella ditta di carpenteria metallica dei genitori, ed è morto sul colpo. Secondo una prima ricostruzione, in azienda non c’erano testimoni. Da qualche giorno in ditta, stando al racconto di alcuni amici dei familiari, era arrivate delle nuove presse e non è escluso che l’operaio le stesse testando. Sul posto sono arrivati gli ispettori dell’Ats, i vigili del fuoco con i carabinieri, i soccorritori della Croce Rossa e i genitori dell’operaio molto conosciuti a Vimercate. Anche il sindaco di Bellusco, Roberto Invernizzi, presidente della Provincia, ha raggiunto i coniugi Limonta, distrutti dal dolore dietro i cancelli della ditta «Fratelli Misani».

L’incidente è avvenuto attorno alle 17.30 di ieri nell’azienda di via dell’Artigianato 6, una ditta piccola, di cui è titolare la mamma Carla, dove lavorano una decina di operai. Antonio Limonta, figlio unico di Alberto, detto Puccio, da tre anni si era trasferito nella frazione di Oreno, a Vimercate. Da ragazzo aveva giocato nella Carugatese. La tragedia è avvenuta proprio nel giorno scelto dal Comune per commemorare le vittime agratesi Davide Martis, l’operaio 34enne della Sampla Belting schiacciato da una macchina proprio il 19 aprile 2008, dieci anni fa. E Marco Santamaria, il tecnico 42enne di Burago, saltato in aria insieme a tre colleghi a ottobre, alla Lamina di Milano. 

Ha lasciato moglie e due figlioletti. E, ancora, il 53enne di Omate Elio Franzi, che nel 2001 non è uscito vivo dall’Uquifa e Livio Missaglia, stessa sorte alla Star, nel 1972. Un recital di canzoni e poesie di Pier Angelo Cantù che parlano di morti sul lavoro: «Safety Blues» all’auditorium Rigoni Stern. La lunga scia di sangue non si è mai interrotta, in Lombardia dall’inizio dell’anno è un «bollettino di guerra». Gli ultimi morti sul lavoro pianti in Brianza, quelli della tragedia della Lamina di Milano, i colleghi di Santamaria, il fratelli Arrigo e Giancarlo Barbieri, di Muggiò, morti insieme all’operaio Giuseppe Setzu. «Bisogna lavorare per ridurre i rischi, anche se ci sono delle fatalità imprevedibili che si trasformano in tragedia», ha detto il sindaco Invernizzi.