Barriere antirumore Un cantiere fantasma

Rfi aveva annunciato l’intervento a partire dal 2020 per 24 mesi di lavori. Le opere però non sono mai partite. "Situazione assurda", protesta HqMonza

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di Martino Agostoni

I lavori per i primi 4,2 chilometri di barriere antirumore lungo la ferrovia tra la stazione e San Rocco, e poi altri 800 metri su un lato di via Gottardo lungo la linea in trincea Milano-Chiasso, erano stati annunciati in partenza per metà del 2020 con cantieri che avrebbero operato anche di notte per completare gli interventi in meno di 24 mesi.

Ma a Monza le Ferrovie dello Stato sono ancora una volta in ritardo e nonostante le opere di mitigazione del rumore per le aree urbane in prossimità dei binari siano previste dal Piano di risanamento acustico di Fs risalente al 2003 (e che si sarebbe dovuto realizzare entro 15 anni) finora nulla è arrivato a destinazione. Eppure nel 2019 la direzione di Rfi della Lombardia - dopo anni di solleciti non solo da parte di associazioni di cittadini, comitati locali e Comune ma anche da parte del ministero dell’Ambiente che a sua volta è stato oggetto di una serie di interrogazioni presentate in Parlamento dagli allora deputati e senatori monzesi - aveva annunciato l’avvio delle prime opere per circa 5 chilometri di binari previste dal maxiprogetto per realizzare le barriere antirumore a Monza, un intervento da 21 milioni di euro e circa 7 anni di lavori complessivi per un totale per l’intera città di circa 13 chilometri di barriere da installare ai lati di quasi 7 chilometri lineari di ferrovia sia sul ramo Milano-Chiasso sia sul ramo Milano-Lecco. Da quasi 20 anni tra il municipio e Rfi è in corso uno scambio di documenti, richieste, pareri, informative, approvazioni, parti di progetti per arrivare a far partire i cantieri e ieri è tornata sulla questione la storica associazione attiva per migliorare la qualità della vita in città Hq Monza chiedendosi: "A che punto siamo con le barriere?".

Anche perché negli ultimi anni "il traffico ferroviario sulla Milano-Chiasso è aumentato in misura esponenziale, specie dopo l’apertura della megagalleria Alptransit in Svizzera" e nella prospettiva di ulteriore potenziamento della cosiddetta Tav Merci di convogli diretti al porto di Genova. "Abbiamo provato a capire con una girandola di telefonate – scrive in una nota il comitato Hq Monza –. A Rfi i funzionari si palleggiano la competenza da un ufficio all’altro e non hanno risposte. In Comune sembra non sappia più nulla nessuno". E se in una parte di Monza si aspetta l’installazione da parte di Rfi delle opere antirumore, in un’altra parte invece le barriere c’erano ma sono state tolte da Autostrade per l’Italia. "C’è una situazione davvero assurda – aggiunge la nota di Hq Monza –. Lungo la A4, a Sant’Alessandro, le barriere esistevano, ma circa 2 anni fa sono state rimosse in concomitanza con alcuni lavori. Da allora non sono state più ripristinate, nonostante le richieste e proteste dei cittadini della zona. Restano solo i nudi pali di sostegno".