Abbadia, il lago non restituisce Fatou. La mamma: "Riportatemi la mia bambina"

Appello della famiglia della 12enne ai soccorritori ma il maltempo rende difficili le operazioni. Interviene anche il Viminale

Le ricerche dei sommozzatori

Le ricerche dei sommozzatori

Monza, 29 agosto 2020 - "Per favore riportatemi presto la mia bambina, vi supplico". A implorare che qualcuno trovi in fretta il corpicino della sua Fatou di appena 12 anni, che l’altro pomeriggio è annegata sparendo nel lago di Como ad Abbadia Lariana, è la madre 33enne, originaria del Gambia come il marito e i loro altri tre figli più piccoli che da tempo abitano a Monza.

La giovane donna, affiancata dai familiari per sorreggerla letteralmente, ieri per tutto il giorno ha assistito dalla riva della Poncia senza mai spostarsi alle ricerche della sua bambina, proseguite nonostante il freddo, il maltempo e la pioggia battente a tratti che hanno reso le operazioni ancora più difficili. I flutti del Lario però non hanno ancora voluto rendere la salma della ragazzina, sebbene i vigili del fuoco del comando provinciale di Lecco specializzati nel salvataggio in acqua e i sommozzatori del 115 di Milano non si siano arresi alle condizioni meteo proibitive e abbiano continuato dall’alba fino al tramonto a scandagliare i fondali e perlustrare la superficie del lago.

Già il giorno prima i soccorritori in forze avevano continuato a cercare a oltranza la 12enne, sospendendo l’intervento solo a notte fonda, dopo aver sfidato il pericolo del buio e la forza della corrente gelida. Si ricomincia di nuovo oggi, sempre sotto i temporali e un cielo grigio che limitano la visibilità e complicano il lavoro dei sub. I pompieri vogliono infatti mantenere la promessa formulata alla mamma disperata che continua a chiedere che qualcuno trovi la sua Fatou: «Signora stiamo facendo il possibile, noi non la abbandoniamo, le assicuriamo che prima o la troveremo e le restituiremo sua figlia». 

L’esortazione a individuare e recuperare il più in fretta possibile le spoglie di Fatou è arrivata pure direttamente dai piani alti del Viminale, per dimostrare che i presunti ritardi nell’individuale i resti di Gioele Mondello, il piccolo di 4 anni trovato morto a Caronia a meno di 200 metri dell’autostrada dopo quasi 4 settimane dalla sua sparizione, sarebbero stati solo un incidente di percorso che non si verificherà più. Potrebbe essere utilizzato un drone subacqueo impiegato in precedenti occasioni.

Intanto il lido del Parco Ulisse Guzzi è stato transennato, sia la parte a pagamento, sia il litorale libero da dove Fatou e la mamma si sono spinte in acqua insieme per una passeggiata a pochi passi dalla riva: si tenevano strette strette per mano per proteggersi e sostenersi a vicenda, ma da donna è inciampata ed è caduta, trascinando inavvertitamente la figlia nel lago che gliel’ha strappata via.