Covid, Sos ballerini: "Berlusconi, facci lavorare tu"

Il mondo dell’arte e dello spettacolo è in ginocchio, l’Accademia di Lesmo chiede aiuto a Villa San Martino: un inno per il Monza

Sebastiano Fumagalli con la sorella

Sebastiano Fumagalli con la sorella

Lesmo (Monza)l, 19 gennaio 2021 -  «Presidente , ci aiuti lei. Per il Monza scelga il nostro inno". I ballerini dell’Accademia Arte e Spettacolo di Lesmo hanno recapitato una lettera a Villa San Martino. Fra le righe, l’appello "a tenderci la mano. Un modo per uscire dall’oblio nel quale noi artisti siamo stati relegati dai Dpcm", spiega il coreografo Sebastiano Fumagalli, in arte Sebax, anima della storica scuola, da 25 anni punto di riferimento per tanti giovani e non solo.

È lui l’autore di “Brianza alè olà“, "un motivetto composto per scrollarsi di dosso la tristezza della pandemia dove c’è anche la squadra del Cavaliere - dice -. Da qui la nostra richiesta". "Siamo disperati, con le lezioni online avevamo recuperato la stagione falciata dalla prima ondata del virus, ma gli under 40 cancellano le prenotazioni: non ne possono più di computer fra smartworking e didattica distanza dei figli. Risultato: noi moriamo di fame". Attorno all’importante polo di danza e di teatro ruotano 200 allievi e 13 istruttori.

"Mi hanno commosso, quando abbiamo annunciato il taglio di metà dei compensi ci hanno manifestato tutta la loro solidarietà ben sapendo che non dipende da noi". Il colpo di grazia al cenacolo lesmese è arrivato dall’ultimo decreto del governo. Le bozze diffuse qualche giorno prima del testo ufficiale avevano spinto Fumagalli a stampare 2mila volantini per promuovere le lezioni individuali, in sede. "Gli spazi permettono il distanziamento, la sanificazione è garantita, cioè rispettiamo tutte le regole anti-contagio. Invece, ci ritroviamo a fare i conti con un paradosso: potremmo insegnare ballo a domicilio, ma non in palestra. Per noi è una sentenza senza appello: chiusi fino al 5 marzo". Nei giorni scorsi Sebax ha riempito le caselle della posta di mezzo vimercatese con l’invito a iscriversi, "salvo poi vedere sfumare questa possibilità. Il nuovo Dpcm ce la nega. Avevo usato gli ultimi soldi per la pubblicità. Non mi sognerei mai di violare le regole, non ho aderito alla protesta che è andata in scena in questi giorni: la salute prima di tutto, ma serve una soluzione. Il mondo dello spettacolo è fra i più penalizzati dalla pandemia. Se ne parla poco, eppure nel nostro settore sono in bilico centinaia di posti di lavoro. Speravamo nel vaccino, ma i tempi sono lunghi e tante attività rischiano di chiudere. Noi, per primi. Non abbiamo i soldi per pagare le bollette".

«Siamo nei guai e non vediamo la luce in fondo al tunnel. L’anno scorso è stato terribile, ma il 2021 potrebbe essere quello del de profundis. Credevamo che il peggio fosse passato, dopo il lockdown ci eravamo anche reinventati, ma il piano B non funziona più. La seconda ondata potrebbe esserci fatale. Siamo rimasti senza salvagente. A meno che il Monza non ci prenda sotto la propria ala".