Monza, in autodromo sfreccia il 5G

Parte dalla Brianza la rete superveloce che rivoluziona il modo di comunicare. Il primo circuito in Europa ad avere questa rete

La presentazione del 5G in autodromo

La presentazione del 5G in autodromo

Monza, 7 dicembre 2019 - Sfreccia da Monza e dal suo autodromo lo sviluppo del 5G in Lombardia, la rete super veloce che rivoluziona il modo di comunicare non soltanto delle persone, ma anche e soprattutto delle cose. In occasione del Monza Rally Show, la partnership con Tim fa dell’autodromo il primo circuito “equipaggiato” con il 5G in Europa, «confermando la sua tradizione di polo attrattivo per le innovazioni», l’orgoglio di Pietro Benvenuti, direttore del Monza Eni Circuit. Ma è solo il primo passo che porterà la nuova rete in tutta la città entro la fine del 2020: «Già dai primi mesi del nuovo anno sarà coperto il centro di Monza e poi, progressivamente, gli altri quartieri. Questa è la Monza che corre, in pista e, ora, anche su questa nuova autostrada digitale», detta il passo il sindaco Dario Allevi.

Lui , cliente Tim della prima ora, quando ancora con i primi telefonini ci si poteva concedere il lusso di mandare gli sms. «Poi, nel 2004, è arrivato il 3G che ha aperto al mondo delle App, nel 2012 il 4G ha consentito di far viaggiare i filmati e ora - la scaletta di Antonio Cirillo, responsabile marketing e digital factory business di Tim - siamo arrivati al 5G che consente una svolta epocale nel futuro».

Quattro i punti cardine della nuova rete: una velocità di risposta tra 1 e 4 millisecondi, simile a quella del nostro sistema nervoso; la capacità di poter connettere un milione di device ogni chilometro quadrato; la velocità di trasmissione dati che passa da 2 a 20 Giga; e la possibilità di connettersi anche su mezzi di trasporto che viaggiano a velocità fino a 500 chilometri orari. Tutto questo si traduce in una sola parola: futuro.

Le applicazioni del 5G sono molteplici, come la possibilità, attraverso l’uso di speciali visori, di visitare in remoto luoghi turistici che non si ha l’opportunità di raggiungere, o ancora come lo sviluppo delle smart city. In particolare, il 5G consente l’accesso integrato di vari servizi permettendo la gestione del traffico, la riduzione dell’inquinamento, l’ottimizzazione delle risorse della città come l’acqua e l’energia, la gestione dell’illuminazione pubblica, del ciclo dei rifiuti e pure quella di eventuali emergenze. E in futuro, con lo sviluppo delle smart city ci ritroveremo ad avere l’auto del car sharing che ci viene a prendere sotto casa senza conducente, ci porta a destinazione e poi si riposiziona, da sola, al parcheggio.

Ma se per arrivare a questi scenari futuristici occorre che l’intero Paese o l’intera città sia dotata di sensori in grado di “guidare” l’auto (anche se già è stato effettuato sperimentale di una macchina guidata da una postazione fissa a Roma fino a Torino), questo traguardo può essere già raggiunto in ambienti più ristretti come può essere un capannone di logistica per la movimentazione delle merci. Sta anche qui la grande opportunità del 5G, ovvero sostenere la crescita della competitività delle imprese. Anche quelle dell’automotive. E non a caso, «proprio qui in autodromo realizzeremo un centro all’avanguardia per studiare la guida autonoma», conferma il vicepresidente di Regione Lombardia, Fabrizio Sala.

Anche perché il piano di copertura 5G di Tim è in continua espansione: ad oggi in Lombardia la nuova rete è attiva a Monza e Brescia, nel 2020 si svilupperà ulteriormente a Milano e arriverà a Como, Varese e Bergamo. Andando poi a coprire anche 15 nuovi distretti industriali in aggiunta ai 5 già “super veloci”. E a livello nazionale, alle attuali 12 città 5G se ne aggiungeranno altre 120, insieme a 200 destinazioni turistiche e 245 distretti industriali.