Gp di Monza, un fine settimana da profondo rosso

Senza tifosi sono pesanti le perdite per il Comune e l’Autodromo, a cui si è aggiunta la delusione sportiva per il disastro Ferrari

Conferenza stampa dopo Gran Premio

Conferenza stampa dopo Gran Premio

Monza, 8 settembre 2020 Doveva essere il Gran premio dei record e invece è diventato un weekend da profondo rosso. Per l’autodromo, per Monza e per tutto il sistema economico che ruota attorno alla Formula Uno. Un Gp "senza alcun calore e senza alcun colore", l’amarezza di Giuseppe Redaelli, presidente di Sias, la società che gestisce l’autodromo. Eppure i vertici di Formula One hanno trovato "fantastica l’idea molto creativa di rendere onore agli eroi della guerra al Covid" gli hanno scritto via mail. E pure il numero uno del circuito di Silverstone subito dopo la bandiera a scacchi gli ha inviato un messaggio che ripaga, almeno simbolicamente, degli sforzi fatti per esserci comunque, anche senza pubblico: "Wow, passerà alla storia come una delle più belle corse. E sono contento che sia successo a Monza". A conferma che "ha avuto ragione l’Automobile club di Milano nel 1922 a voler costruire un autodromo nel Parco di Monza", rimarca il presidente AC Milano, Geronimo La Russa, confermando l’impegno al fianco del circuito "in un anno così difficile". 

Un 2020 che costerà caro a tutti. Sponsorizzazioni ai minimi termini e un mancato incasso dalla vendita dei biglietti di almeno 15 milioni di euro lordi. A cui si aggiunge la perdita dell’indotto (diretto e indiretto) che il Gran premio d’Italia produce: circa 200 milioni di euro quello calcolato nel 2019. "Chiuderemo l’anno con una perdita considerevole che, allo stato attuale, stimiamo in circa 3 milioni". E inevitabilmente, con i conti in difficoltà, "è stato necessario sospendere i lavori in autodromo che sarebbero dovuti partire già nelle prossime settimane, a cominciare dall’allargamento dei sottopassi e dalla realizzazione di percorsi distinti tra auto e pedoni - continua il presidente Sias -. Il nostro obiettivo, ovviamente, è ripartire il prima possibile, confidando di poter contare su una burocrazia snella e su contributi, in modo tale da arrivare al traguardo dei 100 anni, nel 2022, con un autodromo più moderno".

Ma si vive quasi alla giornata: "Per i prossimi appuntamenti entro dicembre seguiamo l’evolversi delle disposizioni statali e regionali riguardo al Covid, il calendario del 2021 è ancora tutto da definire e persino il prossimo Gran premio non ha ancora una data certa, forse lo sapremo entro la fine di ottobre". Del resto, ad oggi gli impianti sportivi e gli stadi restano a porte chiuse: "Ho chiesto al ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora (ospite a Monza per il Gp, ndr), quando avremmo potuto riaprire al pubblico il Brianteo, la Candy Arena e l’autodromo, mi ha risposto che a fine mese prenderanno una decisione, in base a come passerà il test della riapertura delle scuole", aggiunge il sindaco Dario Allevi nell’anomalo day after del Gp. "Abbiamo perso la festa degli eventi di FuoriGp che lo scorso anno avevano portato in centro 145mila persone. Persone che poi frequentavano i bar, i ristoranti e i negozi", la fotografia del fine settimana monzese scattata dal primo cittadino, già costretto a contare 15 milioni di mancati incassi in Municipio per il lockdown". Perdite che s’aggiungono alle assenze dei tifosi con biglietto per prove e gara e che utilizzavano i parcheggi allestiti da Monza Mobilità in periferia e collegati all’autodromo con bus navetta: nel 2019 quei posteggi hanno portato alle casse della società del Comune 150mila euro che invece quest’anno non ci saranno a bilancio.