Monza, l'autodromo dei 100 anni perde un pezzo di storia

Già cancellati bar, infopoint e la mitica libreria col trasloco nell’area Festival. Ora si tagliano anche i negozi di cimeli e gadget paradiso degli appassionati

Gli armadietti autografati

Gli armadietti autografati

Monza - Nell’anno del centenario l’Autodromo cancella un pezzo della sua storia. Quello legato al popolo dei collezionisti, ma anche degli appassionati che nel Tempio della velocità si sono fatti grandi e ora continuano a tornare con figli e nipoti. Quel pezzo che vent’anni fa popolava lo storico Villaggio con la vasca dei pesci con lo stemma della Sias e le casette usate per ospitare prima il Centro di medicina sportiva e le scuderie automobilistiche, poi i costruttori di auto e infine gli sponsor. Tutto raso al suoloE i negozi spostati nell’ex padiglione del Festival. Dove sono ancora oggi. Anche se ormai hanno le ore contate. Il contratto delle tre attività commerciali è scaduto a fine 2021, Sias – la società che gestisce il circuito – ha concesso loro una proroga la cui scadenza è stata anticipata alla fine di aprile con tanto di indicazione a restare chiusi almeno finché non saranno assegnati i due bandi per i nuovi contratti. Ebbene sì, due bandi per tre negozianti. Tutti e tre storici. Uno verrà inevitabilmente sacrificato. I locali per cui sarà possibile presentare un’offerta sono quelli che attualmente ospitano il negozio di modellismo con pezzi anche da collezionismo e Competition Market, meta di piloti e appassionati di tutto il mondo alla ricerca di materiale tecnico, dalle tute ai caschi agli equipaggiamenti tecnologici fino ai gadget più commerciali.

Per i piloti passare da lì era una tradizione. Nel retro si rifugiavano quando volevano sfuggire ai giornalisti o avevano semplicemente bisogno di sbollire. Arrivavano e si sedevano su una seggiola che le proprietarie custodiscono a casa. Ed era diventato quasi un portafortuna firmare le ante degli armadietti in legno, sempre nel retro. Le hanno autografate praticamente tutti nell’ultimo mezzo secolo: da Ayrton Senna a Jilles e Jacques Villeneuve, da Nelson Piquet a Clay Regazzoni, e ancora James Hunt, Niki Lauda e Michele Alboreto. Destinati ad altro, invece, i locali di F1 Monza, boutique di merchandising e abbigliamento sportivo ufficiale dei team di F1 e Le Mans. L’Autodromo preferisce "valutare altre categorie merceologiche, più affini al mondo automotive e motorsport". Andando a occupare pure gli spazi da tempo abbandonati del bar e del vecchio Infopoint. E ora i tre negozi faranno a gara per restare in pista.​ Portandosi sulle spalle anche il peso degli investimenti già fatti in merce in vista del Gp del centenario e che invece rischiano di non riuscire a rivendere mai. Proprio quando, dopo due anni di chiusura e gare senza pubblico, sarebbero potuti ripartire a pieni giri.