Monza: chiude Attilio Grimoldi, pasticciere dei vip e dei più poveri. "Non ho eredi"

Ha realizzato la torta dei 70 anni di Enzo Bearzot e tanti dolci richiesti per la cantante israeliana Noa e Ligabue. Giù la saracinesca dopo 42 anni di lavoro, 25 come titolare della Pasticceria G.B. in via Nievo a Cederna

Attilio Grimoldi

Attilio Grimoldi

Monza, 30 dicembre 2022 - Chiude il pasticciere dei vip e dei più poveri. Dopo 42 anni di lavoro di cui 25 come titolare della Pasticceria G.B. in via Nievo a Cederna, Attilio Grimoldi ha chiuso definitivamente i battenti. Ieri ha consegnato una ventina di dolci, fra torte e panettoni artigianali a Spazio 37, la struttura del Comune per i senza fissa dimora, che festeggeranno il Capodanno con le sue specialità. Nel quartiere Cederna è conosciuto per avere preparato la torta per il settantesimo compleanno di Enzo Bearzot e poi tanti dolci richiesti espressamente a lui dalla cantante israeliana Noa e da Ligabue.

Ora, dopo tanti anni, 12 ore di lavoro al giorno cominciano a pesare. "Mi auguro di poter trovare studenti diplomati alla Scuola Paolo Borsa o all’alberghiero Olivetti, che abbiano voglia di rilevare la mia attività, è ben avviata e i macchinari di pasticceria ci sono tutti. Io sarei disponibile come tutor sia dal punto di vista tecnico della cucina che per gli aspetti giuridico burocratici aziendali. Sarebbe un peccato dover dismettere tutti i macchinari, non ho eredi a cui trasmettere i miei segreti". Viene da lontano la passione di Attilio. Dopo gli studi all’Istituto Hensemberger di Monza ha aperto il locale Samsara di Brugherio (dal 1980 fino al ‘93) con un gruppo di soci. Ma visto che la sua passione era realizzare i dolci, si è iscritto al corso di pasticceria in una prestigiosa accademia milanese e poi a Venezia con il maestro Luigi Biasetto. Poi la pratica in un laboratorio di pasticceria e nel ‘97 unaa pasticeria tutta sua a Cederna.

"La nostra specialità – dice il pasticcere e maitre chocolatier – è la mousse al cioccolato, tanto richiesta dai ristoranti milanesi e dai vip". Il locale è ben avviato e inserito nel tessuto sociale del quartiere. Per Attilio è la sua vita: "Mi sveglio alle 5 per alzare la saracinesca alle 6 – racconta – alle 6.30 vengono da me a fare colazione gli operai che lavorano nei dintorni, per la maggior parte stranieri. Ho visto cambiare il quartiere negli anni. Poi è la volta degli studenti che alle 7.30 vengono a prendere la brioche prima di entrare a scuola, alla Bonatti o al Porta. E a seguire le mamme con i bambini. Prima del Covid preparavo anche i primi a mezzogiorno, per gli insegnanti che avevano il pomeriggio e volevano interrompere la routine del panino".

Dopo la chiusura, si continua fino a tarda notte per preparare i dolci fragranti per il giorno dopo. Oltre ad accontentare i palati dei vip, Attilio ha sempre avuto un occhio attento alla solidarietà. Non passava giorno che non entrasse qualcuno in evidente stato di difficoltà, per cui c’era sempre un cappuccino e una fetta di torta. Non esiste Natale, Pasqua o giorno feriale, Attilio offriva i suoi prodotti all’asilo notturno di via Raiberti e alla mensa dei poveri, dai frati al Santuario delle Grazie.