"Attenti, la stretta sui bonus edilizi metterà in ginocchio le imprese"

Allarme di Apa Confartigianato: il divieto di doppia cessione dei crediti penalizza le piccole realtà e i privati

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Stretta sui bonus edilizi, per stanare furbetti e truffatori si rischia di mettere in ginocchio gli imprenditori onesti. E da Apa Confartigianato parte un appello ai parlamentari brianzoli per correggere le disposizioni contenute nel Decreto Sostegni ter prima della conversione in legge. Oggi in Brianza sono attive mille imprese nei settori costruzioni e impiantistica, con una media da 3 a 10 dipendenti.

"Il comparto, spinto dai bonus casa, stava facendo segnare sul nostro territorio un +30% di fatturato, ma le prospettive cambiano radicalmente se non si corre ai ripari", l’allarme di Enrico Brambilla, segretario generale di Apa Confartigianato. Paradossalmente "questi anni sono stati, nel complesso, positivi nonostante la pandemia". L’altra faccia della medaglia, però, mostra difficoltà che ridimensionano i benefici: "Le imprese hanno dovuto fare i conti con l’incertezza sulla durata dei bonus e l’aumento dei costi delle materie prime che hanno portato inevitabilmente all’innalzamento dei costi dei lavori. A cui va aggiunta la difficoltà di approvvigionamento dei materiali oltre al fatto che le imprese sono ingolfate da troppo lavoro". Le novità introdotte dal Governo Draghi cambiano le regole del gioco. In particolare la modifica riguarda le cessioni multiple dei crediti: la norma proibisce ai detentori di crediti ceduti una prima volta, di ‘passarli’ a loro volta a un secondo soggetto. Un’abitudine che, secondo l’esecutivo, potrebbe puntare a nascondere l’origine effettiva dei crediti e qualcuno utilizzerebbe la cessione solo con l’obiettivo di incassare crediti in realtà inesistenti. Una stretta "comprensibile e condivisibile" per fare terra bruciata attorno agli operatori disonesti, ma il divieto di doppia cessione finirà con l’azzerare ogni possibilità di ricorrere al bonus fiscale per tante piccole imprese e privati". "Già a novembre il Decreto Antifrode aveva introdotto l’obbligo di una serie di certificazioni per la circolazione dei crediti legati ai bonus edilizi. Questa ulteriore decisione avrà conseguenze negative soprattutto sul mondo delle piccole imprese che non hanno la capienza sufficiente per poter ‘spesare’ al proprio interno questi crediti che ricevono dai cittadini e che devono cedere a banche e finanziarie per poter avere la liquidità con cui eseguire i lavori commissionati". Fino a domenica valgono ancora le ‘vecchie’ regole e "per il momento il comparto sta reggendo: lo scorso anno, per fare un esempio, si è lavorato molto grazie al bonus facciate, tanto che non si riuscivano a trovare ponteggi da noleggiare. Ma dal 7 febbraio non sappiamo cosa succederà". Comunque "siamo ancora in tempo. Ci rivolgiamo ai nostri parlamentari per chiedere di correggere il decreto".

M.Galv.