Atm sgombera il vecchio deposito Protetti dai vandali i pezzi storici

Spostati al sicuro a Precotto una littorina Oft, due motrici e due rimorchi tutelati dalla Soprintendenza

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Con una sorta di blitz - cercando di dare meno possibile nell’occhio visto il rumore mediatico degli ultimi anni tra petizioni (una con oltre 50mila firme) e polemiche politiche - Atm ha iniziato lo sgombero dei tram dal vecchio deposito in disuso di Desio.

"Un’operazione di salvataggio e messa in sicurezza dei mezzi di maggiore valore storico che la Sovrintendenza ci ha chiesto di salvaguardare", spiega Atm. Anche per prevenire vandalismi e guai ancora più seri, come il misterioso incendio di febbraio, molto probabilmente doloso. L’azione è stata posta in atto tra lunedì e martedì, con il prelievo e lo spostamento dei primi cinque pezzi, e visto il viavai di camion, rimorchi, mezzi speciali, non è certo passata inosservata. "Noi non ne sapevamo niente", dice il vicesindaco Andrea Villa. Un evento a suo modo storico, per il maxi deposito di corso Italia, anch’esso sotto il vincolo della Soprintendenza ai Beni culturali. Gli addetti alla delicata e complessa operazione, non senza qualche imprevisto e criticità legata ad alberi e alle condizioni precarie delle vetture, hanno spostato una motrice tipo Desio, una littorina Oft, una motrice tipo Oms, e due rimorchi, uno tipo Carovana e uno tipo Costamasnaga.

"Altre quattro unità saranno spostate a settembre – spiega Atm – in questo modo andremo a completare l’operazione di salvataggio. Nel deposito desiano rimarrà ben poco, alcuni pezzi non di pregio. Il destino dell’area è quello di essere riqualificata, ma non si sa ancora con quale tipologia di uso".

Dopo l’estate verranno messi in salvo una motrice tipo Desio, una motrice tipo Reggio Emilia, una littorina Breda e un rimorchio Breda. Resta un po’ di mistero sulla sorte degli altri mezzi, visto che nel sito ne erano censiti ben 42. La destinazione prescelta per i convogli di pregio è il deposito di Precotto a Milano. Molti gli appassionati che hanno iniziato a seguire con interesse, e un po’ di apprensione, la vicenda, con la speranza che "non si butti via niente", per dei mezzi, e una linea, che hanno fatto parte della storia del trasporto locale. Il deposito e i mezzi sono stati anche inseriti tra i Luoghi del cuore del Fondo per l’ambiente italiano.

Il deposito fu costruito nel 1926 dalla Stel (Società Trazione Elettrica Lombarda) a servizio della tranvia Milano Carate-Giussano. È rimasto attivo fino al 30 settembre 2011, quando la linea tranviaria è stata sostituita da un servizio di autobus. Il complesso rappresenta un importante esempio di archeologia industriale. Il ministero dei Beni culturali un paio di anni fa ha evidenziato l’interesse culturale del luogo e dei rotabili, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Alessandro Crisafulli