Assicurazioni false, cinque denunce

La truffa: due automobilisti si sono accorti di aver pagato delle finte polizze solo quando sono stati multati

di Sonia Ronconi

La truffa delle finte assicurazioni colpisce anche la Brianza. I carabinieri denunciano cinque campani. Allettante offerte sul web avevano attirato inesperti cittadini che si erano resi contro della truffa subita solo quando si erano imbattuti nei controlli sulle strade delle forze dell’ordine. Solo a quel punto, quando era stata loro contestata la mancata copertura assicurativa con multa da quasi mille euro e sequestro amministrativo del mezzo, avevano capito che dietro quell’offerta tanto allettante che li aveva attratti sul web c’era qualcosa che non tornava.

Due cittadini erano caduti nella rete: il primo, un operaio 63enne di origini marocchine e da anni residente a Besana in Brianza, fermato dalla polizia locale di Casatenovo lo scorso 4 maggio a bordo della sua Peugeot 208; il secondo, un impiegato 35enne besanese, fermato dalla polizia locale il 10 ottobre dello scorso anno bordo della sua Smart For Two. Compreso che erano stati truffati, hanno sporto denuncia ai carabinieri, che hanno avviato una serie di accertamenti sulle utenze telefoniche e sui conti correnti utilizzati e sulle transazioni bancarie effettuate, che hanno permesso di risalire agli autori dei reati, cinque soggetti campani di età compresa tra i 30 e i 40 anni di età, tra i quali tre donne, pregiudicati per analoghi reati. Entrambe le vittime della truffa avevano aderito a delle assicurazioni temporanee, false a loro insaputa, proposte on-line da siti irregolari effettuando transazioni di pagamento con ricarica su carte Postepay Paywave: una procedura irregolare, al pari dell’irregolarità dei pagamenti dei premi effettuati a favore di carte di credito ricaricabili o prepagate ovvero di quelli effettuati in favore di persone o società non iscritte negli elenchi ufficiali degli intermediari assicurativi.

In particolare, questi siti offrono polizze Rc auto di breve durata (da pochi giorni ad alcuni mesi), proponendole come vantaggiose per chi usa l’automobile solo per brevi periodi di tempo o per chi deve ritirare il veicolo e farlo immatricolare. Usano nomi di imprese di assicurazione inesistenti o sfruttano impropriamente nomi di imprese regolari o di intermediari regolarmente iscritti. Come è accaduto per i due automobilisti conquistati dalle prospettive di risparmio, si rischia di cadere nella rete, perdendo soldi ed esponendosi al rischio di guidare senza copertura, di vedersi sequestrare il veicolo o ritirare la patente o di essere esposti a richieste di pagamento in caso di sinistro.

In situazioni simili a questa – in caso di dubbio – si possono leggere sul sito dell’Istituto per la vigilanza delle assicurazioni tutti i possibili segnali di allarme.