Allocchio Bacchini, la variante della discordia

Opposizione contro la Giunta sul futuro dell’ex area industriale: rifiuta di prendere in considerazione la proposta di un operatore privato

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di Sonia Ronconi

Il Partito democratico e la Lista civica Butti sono tornati alla carica nell’ultimo Consiglio comunale per evidenziare il tema del degrado in cui versa l’ex area Allocchio Bacchini, di proprietà della Fondazione Porro. "Un’ampia area di 63.500 metri quadrati oggetto di proposta di variante da parte di un operatore quasi un anno e mezzo fa ma che l’Amministrazione comunale di Seveso incomprensibilmente si rifiuta di valutare e considerare", spiega il segretario del Pd locale Gianluigi Malerba in un’interrogazione.

Un’ex area industriale al centro della città e in grave stato di abbandono e degrado. Per ampiezza è il più grande ambito di trasformazione urbanistica previsto nel Pgt vigente. "Ora, una proposta d’intervento per ambito di trasformazione in variante al Pgt difficilmente non trova l’interesse di un’Amministrazione comunale protempore – spiega Malerba –. In qualsiasi città, indipendentemente dal colore politico che governa, una proposta in variante viene sempre valutata, discussa, negoziata negli aspetti progettuali ed economici ritenendola una possibile e vantaggiosa opportunità. Nel nostro caso questo non è avvenuto e continua a non avvenire. Concettualmente è utile ricordare che il settore cardine, più pregnante per gli interessi economici che muove, è quello urbanistico-edilizio. Nulla di nuovo e per niente scandaloso. Gli interessi economici sono il sale dell’economia, alla politica il compito di trovare il giusto equilibrio tra interesse pubblico e privato. Questo è possibile se i processi sono affrontati nella massima trasparenza e attenzione civica". Secondo l’ opposizione, la giunta Borroni si trincera dietro un generico "rifacciamo il Pgt" senza spiegare le ragioni che fanno preferire un totale rifacimento rispetto a una prassi di adeguamento e aggiornamento, che per le dimensioni e storia del Comune sarebbe più logica.

"La sindaca di Seveso – conclude Malerba – ha detto che non esistono richieste di serie A e di serie B, quindi procede a una variante generale. Ponendo sullo stesso piano richieste di varianti più modeste. Se vogliono procedere devono attenersi alle norme del Pgt attuale che prevede su un totale di 63.500 metri quadrati 5 edifici a uso residenziale con altezza massima di quattro piani. Ben diverso dalla proposta in variante che destina 5.500 metri per strutture socio sanitarie-terziarie e 7.000 metri di strutture commerciali e pubblici esercizi".