Allarme giovani e lockdown "Hanno smarrito il futuro"

Il 60% di quanti si sono rivolti al servizio del Comune ha meno di 29 anni. Tra novembre e dicembre 81 chiamate agli specialisti del progetto pilota

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di Alessandro Crisafulli

Prima gli anziani, angosciati da solitudine e ansia. Poi, a sorpresa, i giovani. A caccia di rassicurazioni e appigli per i loro progetti di vita. Sono dati che fanno molto riflettere, quelli che emergono dal Servizio di consulenza psicologica alla cittadinanza per l’emergenza Covid19 promosso – per primo in Italia – dal Comune di Desio.

Un servizio aperto all’inizio del primo lockdown di marzo, fermato nei mesi "sereni e vacanzieri" di luglio e agosto, e ripartito all’inizio di novembre. Andando ad analizzare il profilo delle persone che si sono rivolte al numero degli psicologi incaricati dal Consorzio Desio-Brianza, si nota una netta inversione di tendenza tra la prima e la seconda ondata. Il totale delle chiamate – già di per sé impressionante – è di 273. Nella prima fase, da marzo a giugno, si è trattato per l’85% di donne, con il 50% di over 70, che diventa il 78% se si allarga agli over 50. "Come vediamo il target è stato di persone avanti con l’età e principalmente donne - sottolinea l’assessora Paola Buonvicino, che sta seguendo passo dopo passo il progetto pilota -. La sintomatologia emersa era in gran parte di ansia, di profonda tristezza, a volte depressione, per la situazione generale e la solitudine. Queste situazioni racchiudevano il 60% dei casi. Poi sono state intercettate anche realtà e condizioni più gravi, con persone ai limiti dell’autolesionismo, che siamo riusciti a fermare in tempo con l’attivazione di servizi e risorse". Chiusa la prima fase, dopo il break estivo è stato necessario riattivare il servizio. E lo scenario è drasticamente variato. Tra novembre e dicembre le chiamate sono state 81: ben il 60% da parte di persone tra i 19 e i 29 anni, senza predominanza di sesso. "Il disagio prevalente manifestato è quello dell’incertezza sul futuro – prosegue l’assessora, che è anche psicologa – e sui progetti di vita rimasti sospesi. Progetti che non sanno se, come e quando potranno riprendere in mano. I giovani hanno dubbi sul futuro e hanno smarrito l’entusiasmo: sono alla ricerca di appigli, di speranza". Gli psicologi che rispondono al telefono propongono una prima chiamata pianificata di accoglienza. Poi, se necessario, promuovono dei piani di sostegno, con opportune videocall. "Nei casi più gravi possono attivare tutti i servizi e le strutture del territorio necessarie - prosegue Buonvicino -. Non ci aspettavamo un tale numero di telefonate, anche perché lo psicologo come figura si è sempre scontrato con le antiche credenze di essere una sorta di strizzacervelli. Invece questa drammatica situazione di incertezza e isolamento, ha fatto capire che sono figure con le quali ci si può rapportare con estrema serenità, ottenendo dei benefici". Il servizio è attivo al numero 0362 391775 dalle 9 alle 12.30, dal lunedi al venerdì.