Allarme bullismo e cyberbullismo in crescita

Nell’anno del Coronavirus gli atti di violenza si sono sestuplicati e il fenomeno dilaga soprattutto tra i giovani

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Il bullismo è un fenomeno che si conosce da sempre, ma che solo negli ultimi tempi, lo si affronta, soprattutto, fra i banchi di scuola, perché è proprio lì che si verifica la maggior parte degli episodi. Nel corso del tempo, infatti, sono stati creati laboratori, realizzati progetti, scritti libri e proiettati infiniti film su questo delicato tema, fino a pensare di dedicare un’intera giornata alla lotta contro il bullismo e il cyberbullismo (altra forma di violenza, ma che si consuma in rete )precisamente il 7 febbraio,con la speranza di sensibilizzare il più possibile i ragazzi. Purtroppo, nonostante il grande impegno, non si stanno raggiungendo i risultati sperati, tanto che ogni giorno veniamo a conoscenza di nuovi casi!

Nell’ultimo anno, con l’arrivo del Coronavirus, i casi di bullismo e di cyberbullismo, sono considerevolmente aumentati: il maggiore utilizzo di internet, per la didattica a distanza e per il bisogno di socializzare in questo periodo di "isolamento forzato", secondo alcuni dati, ha fatto aumentare di ben sei volte la media delle violenze e si parla non solo di violenze tra ragazzi, ma anche di violenze tra adulti. Ma quando si parla di bullismo o di cyberbullismo si sa fino in fondo di cosa si tratta? Molte volte si tende a sminuire quelli che rappresentano dei veri e propri macigni per chi subisce determinate azioni.

Il bullismo è un gesto di violenza che può essere fisico, verbale e psicologico ed è considerato un fenomeno di gruppo; nelle sue azioni si riscontrano vari ruoli: il bullo, colui che compie le prepotenze o le istiga, gli esecutori che eseguono gli “ordini” dati dal bullo e gli spettatori che sono quelli che forse feriscono più di tutti perché assistono, deridono e quasi spalleggiano il violento di turno, senza esporsi direttamente. E quali sono i comportamenti che ci fanno comprendere che stiamo subendo o assistendo ad un episodio di bullismo? Sono tanti e vari, vanno dall’offesa alla minaccia, dall’esclusione dal gruppo alla maldicenza, dall’appropriazione indebita degli oggetti fino alle botte o addirittura alla costrizione del malcapitato a compiere azioni contro la propria volontà, talune volte anche attraverso gesti estremi.

Per cercare di arginare questo terribile fenomeno sociale, è fondamentale parlarne, chiedere subito aiuto, già dal primo episodio, senza sottovalutare neanche il più piccolo dettaglio. Per fortuna c’è una parte buona, che vogliamo credere essere la maggioranza delle persone, che è presente, attiva, solidale e che vuole dare sostegno alle vittime, compreso il bullo che in alcuni casi è la principale vittima di sé stesso e del suo malessere. Le vittime di questo contorto sistema di violenze, devono sapere che non è una debolezza o una vergogna chiedere aiuto, devono convincersi che non sono soli, che c’è sempre una via di uscita e soprattutto che c’è sempre qualcuno, un genitore, un insegnante, un amico, su cui poter contare e sempre pronto a tendere la mano.