Aicurzio vuole diventare il borgo della solidarietà

Visita dell’assessore regionale Galli a monumenti, ville storiche e opifici . Il Comune intende aprire a 160 autistici una cittadella a misura di fragilità

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di Barbara Calderola

In corsa per il borgo in declino da salvare, la Regione fa tappa ad Aicurzio per toccare con mano le potenzialità del piccolo centro del Vimercatese nella gara per ottenere i fondi del Pnrr contro lo spopolamento, in gioco ci sono 20 milioni di euro. Visita dell’assessore alla Cultura Stefano Bruno Galli a monumenti, ville storiche, opifici che il Comune vorrebbe aprire a 160 autistici per farne una cittadella a misura di fragilità: il Borgo solidale. Ci sarà posto anche per gli anziani in case protette "per conservarne l’autonomia finché possibile", spiega il sindaco Matteo Baraggia, cicerone per la delegazione arrivata dal Pirellone. A spasso nel centro-bomboniera per raccogliere l’eco della grande storia con i romani che più di 2mila anni fa fondarono il paesino sulle ceneri di un insediamento celtico. Ora, fuori dalla sala giunta c’è la tela di scuola caravaggesca, che aspetta un’attribuzione autorevole: "Abbiamo invitato Vittorio Sgarbi a valutarla", sottolinea il primo cittadino impegnato a fare lobby attorno al progetto destinato a contrastare il rischio di sparire dalla cartina geografica. "Dal 2002 a oggi il salotto cittadino ha perso il 30% degli abitanti, da 705 residenti a 487 su 2mila anime in tutto. Dobbiamo invertire la tendenza, per questo corriamo per avere le risorse necessarie alla rinascita". L’originalità della proposta brianzola, l’unica in arrivo dal territorio, sta nel connubio scelto dall’amministrazione per risalire la china: welfare e cultura, il bando del ministero che staccherà l’assegno milionario per il vincitore punta anche sul restyling artistico.

E Aicurzio ha coniugato i due aspetti, abitazioni per il dopo di noi, centro diurno e lavoro avranno sede in dimore storiche, vecchie fabbriche aggiornate e l’antico castello della frazione da restituire agli antichi fasti ma per dedicarsi alla nuove funzione sociale. Un’idea che non lascia indifferenti anche se le bocche restano cucite con la graduatoria in via di formazione. Per scalarla si scommette sulla suggestione dei Templari che qui ebbero un’importante sede e su un dedalo di vie e viuzze intatto dal 1700. Il Municipio ci prova e spera che il Borgo solidale riesca a sbaragliare la concorrenza. Se così fosse la vita di tante persone in difficoltà trascorrerebbe nella bellezza alla conquista dell’autonomia fa Villa Malacrida, Villa Parravicini, l’ex tessitura Passoni, una piccola Crespi con fattoria e campi per l’agricoltura e una dimora padronale, il palazzo comunale, il suo giardino e le case canoniche che accolgono i viandanti dal Medio Evo.