In preda ai fumi della droga pensa di essere stato filmato e aggredisce donna sul treno

Insultata, minacciata di morte e inseguita. Alla fine, però, il protagonista della vicenda, un 25enne nigeriano, è stato arrestato

Carabinieri in stazione (foto di archivio)

Carabinieri in stazione (foto di archivio)

Seveso (Monza e Brianza) - Pensava che la donna, con il telefonino in mano, gli avesse fatto un video, chissà per quale motivo. Fantasia. Che però nella sua mente, offuscata dalla droga, è sfociata in violenza contro la malcapitata. Insultata, minacciata di morte e inseguita. Alla fine, però, il protagonista della vicenda, un 25enne nigeriano, è stato arrestato con una pronta azione da parte dei carabinieri della Compagnia di Seregno. È successo l’altro giorno su un treno Trenord lungo la tratta Camnago–Milano. Vittima una 43enne di Lentate sul Seveso. Sono le 9 quando lo straniero in evidente stato di alterazione, verosimilmente dovuto alla droga, mentre si trova sul convoglio in corsa si avvicina alla donna, minacciandola ripetutamente di morte: il motivo?

È sicuro di essere stato videoregistrato. La 43enne, sorpresa e soprattutto impaurita, prova ad allontanarsi subito ma viene inseguita e ripetutamente minacciata: "Ti ammazzo!". Lungo il corridoio un ragazzo pakistano di 19 anni, operaio, residente anche lui a Lentate, tenta di difenderla, ma viene a sua volta aggredito. Il nigeriano gli strappa anche il cellulare dalle mani. Il treno arriva alla stazione di Seveso dove, su input di una guardia giurata, si presentano puntuali i carabinieri della locale Stazione. Sentendo le urla dell’uomo, si dirigono subito verso la banchina e, nonostante le minacce e le spinte dello sconsiderato, riescono a bloccarlo. Evitando poi i ripetuti tentativi di morsi e testate.

Quindi lo portano in caserma per l’identificazione e poi dietro le sbarre del carcere di Monza con una lunga sfilza di accuse: violenza, minaccia, resistenza, oltraggio a pubblico ufficiale, rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale e rapina impropria. Il 19enne vittima della rapina del cellulare, avendo riportando lievi escoriazioni al volto, è stato visitato dal personale sanitario del 118 e ha ha avuto indietro il proprio telefono. Ieri mattina, la direttissima: l’arresto è stato convalidato e come misura cautelare gli è stato dato l’obbligo di presentazione in caserma a Vimercate 3 volte a settimana. L’udienza è stata rinviata al marzo del prossimo anno.