Aeb-A2A, nozze avvelenate. Indagati sindaco e assessore di Seregno

Nei guai per turbativa d’asta e corruzione Alberto Rossi e Giuseppe Borgonovo. Avviso di garanzia per le stesse ipotesi anche al segretario comunale Ricciardi

Il sindaco Alberto Rossi

Il sindaco Alberto Rossi

Seregno (Monza e Brianza) - Il sindaco Alberto Rossi è indagato dalla Procura della Repubblica per l’aggregazione industriale tra il gruppo seregnese Aeb e A2A. Con lui anche Giuseppe Borgonovo, assessore ai Lavori pubblici e alle Società partecipate, e il segretario comunale Alfredo Ricciardi. A rompere il silenzio e a darne notizia pubblicamente a tutti è stato direttamente il primo cittadino, che ieri sera ha deciso di utilizzare la sua seguitissima pagina Facebook nell’intento di non nascondere nulla alla collettività. Anche nel caso del sindaco, dell’assessore e del dirigente comunale, da quanto si apprende, la Procura vuole fare chiarezza relativamente all’ipotesi di reato di «turbata libertà del procedimento di scelta del contraente», per «corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio».

«Oggi è una delle giornate più tristi e difficili dall’inizio di questa avventura come sindaco della nostra comunità: mi è stata notificata una informazione di garanzia in relazione alle indagini in corso per la vicenda del matrimonio Aeb-A2A. Ve lo dico qui, pubblicamente, perché ho sempre fatto della trasparenza un principio fondamentale del mio modo di amministrare. In tutta onestà non me l’aspettavo minimamente». «È una botta che mi provoca tristezza, non ve lo nego, avendo l’assoluta consapevolezza di essermi sempre comportato correttamente e avere agito sempre in buona fede - continua il sindaco -. Sono completamente a disposizione della Procura, di cui capisco il dovere di approfondire in merito agli esposti ricevuti, e sono certo che sarà confermata la mia correttezza».

Per Rossi, al di là del dispiacere per l’informazione di garanzia, anche la preoccupazione che questa possa rivelarsi un boomerang sul piano politico, mettendo «in qualche modo in ombra tutte le cose belle che abbiamo fatto e stiamo facendo per Seregno». «Ho scelto di candidarmi sindaco per solo spirito di servizio - si sfoga Rossi -. Sono molto amareggiato, e in momenti come questo una parte di me si domanda se valga la pena di tanti impegni, tanti sbattimenti, tanti sforzi e dedizione messi nel lavoro che faccio. Ma questo non mi toglie la voglia di continuare a lavorare nell’esclusivo interesse della mia città e della mia comunità, con l’impegno di sempre e con la serenità che viene dalla certezza di essermi sempre comportato correttamente. Ora sento il bisogno di vedere le persone con cui lavoro tutti i giorni e con cui condivido impegno, progetti e passione». Proprio in settimana era uscita anche la notizia di indagini in corso da parte della Procura della Repubblica nei confronti della presidente di Aeb Loredana Bracchitta.

Lo aveva rivelato, ironia della sorte, il gruppo A2A nella sua relazione finanziaria semestrale, spiegando che aveva subito una perquisizione da parte della Guardia di Finanza e che risultava a sua volta indagata per «turbata libertà del procedimento di scelta del contraente», per «corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio». I consiglieri di minoranza, dopo aver saputo della presidente, avevano invocato le sue dimissioni, insieme a quelle del sindaco. Ora, con le nuove informazioni di garanzia, c’è da star certi che l’invito verrà ribadito al più presto e a gran voce davanti a tutta la cittadinanza. Intanto A2A rende noto che «nell’ambito delle indagini preliminari condotte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza aventi ad oggetto l’operazione di integrazione societaria di AEB, il pubblico ministero, volendo svolgere accertamenti tecnici non ripetibili su supporti informatici già oggetto di sequestro, ha notificato alcune informazioni di garanzia». Dall’avviso, continua la nota, «si è appreso che tra gli indagati risultano taluni amministratori e manager del Gruppo A2A. I provvedimenti non riguardano né l’attuale vertice della società quotata, né A2A, né società del Gruppo A2A. La Società, nel manifestare piena fiducia nella magistratura inquirente, conferma il convincimento circa la correttezza del proprio operato».