Addio a Rosy coraggiosa donna speciale

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Il 20 aprile una grande festa con torta e candeline per festeggiare quel compleanno che aveva del miracoloso. Perché per una bambina nata nel 1962 con la sindrome di Down era proprio un miracolo raggiungere la soglia dei 60 anni. Venerdì però Rossella, per tutti Rosy, si è addormentata per sempre. È morta Rosy Crippa, monzese con la sindrome di Down, una delle persone con quella sindrome più longeve della Brianza. A darne l’annuncio la sorella Antonella, avvocata di Monza, che ha fatto della difesa degli ultimi e delle persone più fragili la sua missione di vita. "Il 22 luglio Rosella ha concluso il suo viaggio", ha annunciato sui social. Rosy, nata e cresciuta a Monza nel quartiere Cristo Re, era molto conosciuta e amata non solo nel suo rione. La sua famiglia fin da subito ha cercato di assicurarle una vita normale, come quella dei suoi coetanei, imbattendosi però in tanti ostacoli burocratici oltre che nelle barriere culturali. "Rosy è come una bambina che vive nel corpo di una donna di 90 anni – ricordava Antonella –. Negli ultimi anni sono insorti gli acciacchi dell’età". La vita di Rosy è stata all’insegna dell’amore, circondata dei suoi familiari. Malgrado all’inizio per i suoi genitori non sia stato facile crescere quella bimba che i medici dicevano era "nata male". Mamma e papà prima, e Antonella poi si sono battuti perché Rosy potesse avere le stesse opportunità di vita dei suoi coetanei. Difficile immaginare all’epoca un futuro scolastico e lavorativo per quella bambina. "I medici avevano detto a mia madre che Rosy non avrebbe raggiunto i 20 anni. Noi non ci siamo mai arresi".

L’ultimo saluto martedì 26 alle 9.30 alla Madonna delle Grazie.

Barbara Apicella