A secco anche la Bevera Allarme morìa di pesci

Nel territorio di Renate il torrente è quasi completamente asciutto. Migliaia di cavedani e vaironi intrappolati in pozze di piccole dimensioni

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di Sonia Ronconi

L’emergenza siccità fa morire i pesci dei torrenti. A lanciare l’allarme è la presidente del comitato Bevere, Anna Caterina Maria Nicolodi. "Le conseguenze si stanno ripercuotendo anche sui reticoli idrici minori, a regime torrentizio, quali il torrente Bevera, affluente di sinistra idrografica del Fiume Lambro. Nel territorio di Renate, la Bevera risulta quasi completamente asciutta, con pozze di piccole dimensioni che hanno intrappolato migliaia di pesci autoctoni, avannotti e adulti, tra cavedani e vaironi".

La presidente sta monitorando la situazione: "Da martedì 14 giugno e con i nostri volontari ogni giorno seguo la drammatica situazione in cui riversano i pesci nelle pozze, che stanno boccheggiando per mancanza di ossigeno nell’acqua e stanno morendo. Manca ossigeno perché l’acqua è ferma, stagnante, e vi si concentrano le sostanze inquinanti che purtroppo caratterizzano le acque della Bevera. Le acque si scaldano per le alte temperature e l’ossigeno volatilizza". Le numerose persone che frequentano il sentiero lungo la Bevera, a Renate, hanno segnalato i pesci morti all’associazione locale Caveramezz, che ha chiesto aiuto al comitato, il quale, oltre ad avere allertato gli enti preposti di Regione Lombardia e Polizia provinciale, è intervenuto il mese scorso, versando come gesto simbolico mille litri di acqua di sorgente per portare un po’ di ossigeno alle 4-5 pozze piene di pesci che si stanno prosciugando.

"Abbiamo fatto un’altra fornitura anche lo scorso 17 giugno – continua la Nicolodi – . Ora speriamo che gli enti territorialmente competenti possano prendere adeguati provvedimenti, essendo maggiormente strutturati, sia nelle competenze, che nella dotazione di mezzi tecnici e economici". È importante tutelare e preservare le sorgenti, i piccoli reticoli (e non incanalarli nelle fognature, come spesso capita, e in gergo si chiamano “acque parassite“), le zone umide, magari creandone di nuove per la piccola fauna: il comitato Bevere ha realizzato due piccoli stagni a Briosco.