di Marco Galvani Sette punti percentuali. Una differenza di 3.124 voti tra il sindaco uscente Dario Allevi e il candidato del centrosinistra Paolo Pilotto. "Ha pesato l’astensionismo", la lettura delle forze di centrodestra. "La dimostrazione che i monzesi chiedono il cambiamento", la prospettiva della coalizione che punta a riprendere il governo del capoluogo della Brianza. Tra i due rimasti in lizza, Paolo Piffer. La sua lista Civicamente è la terza forza in città e ora i 2.562 voti (5,78%) ricevuti al primo turno fanno gola ai due sfidanti al ballottaggio. Un primo corteggiamento a distanza da parte di Allevi e Pilotto c’è stato già lunedì sera appena si è definito lo scenario. Anche se, in concreto, "non do per scontato che questo avvenga. Comunque – chiarisce Piffer – sono disponibile a ragionare con tutti. Vediamo se ci sarà la volontà di trovare dei punti di contatto nei programmi e di creare le condizioni per un’alleanza". Insegnante all’Accademia Dante Alighieri e anche in carcere a Monza, è perfettamente consapevole di essere l’ago della bilancia in vista del 26 giugno oltre che "abbastanza esperto per capire che avere quasi il 6% (nel 2017 era arrivato al 4,84%) è un buon risultato", ma "per l’impegno messo da tutti i candidati e sostenitori della lista penso che avremmo meritato un risultato più generoso che consentisse di avere due consiglieri". Da 10 anni in Aula, unica vera lista civica della città, Piffer constata che "chi ha amministrato la città fino ad ora continua a promettere cose che quando è stato al governo non ha mai realizzato. Il sistema dei partiti ha trascinato la città in un baratro di inefficienze, io vorrei riportare la competenza in politica, serve meritocrazia". Ormai "le parole non sono più una garanzia sufficiente". Ecco perché, in vista di possibili apparentamenti, Piffer ...
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