Patrizia, la funambola della musica con una valigia piena di storie da raccontare

Domani all'Astrolabio di Villasanta la cantautrice si esibirà nell'ultimo appuntamento della rassegna "Parole al vento"

Patrizia Laquidara

Patrizia Laquidara

Villasanta (Monza Brianza), 17 maggio 2018 – “Libertà non vuol dire solo fare quello che si vuole ma anche essere fuori da certi schemi e crearne di nuovi”. Liberi di camminare su percorsi poco battuti. In equilibrio come una funambola con una valigia piena di storie da raccontare, raccolte nei suoi viaggi fisici e dell'ascolto.

Ecco il mondo artistico di Patrizia Laquidara, cantautrice siciliana di nascita e veneta d'adozione che domani (venerdì 18 maggio) sarà sul palco del cineteatro Astrolabio di Villasanta (inizio alle 21.30; ingresso: 11-13 euro) per l'ultimo appuntamento della rassegna “Parole al vento”.

“Funambola e altre storie” non sarà un concerto “anche se canterò, certo, ma un incontro tra me e il pubblico. Dove racconterò, canterò, leggerò e risponderò”. La forza della sua musica corre su ponti emotivi dal pubblico al palco e ritorno. Patrizia dà voce a se stessa e alle sue radici. Quelle che “devi avere ben salde per poi riuscire a farti contaminare in un mondo che si sta sempre più mescolando”.

Figlia della canzone d'autore e italiana, ha sperimentato ogni genere con quel suo stile inafferrabile quasi etereo, brillante ed eclettico. Ha conquistato la Targa Tenco per il miglior album dialettale con “Il Canto dell'Anguana”, un disco-indagine sulle tradizioni musicali dell'Alti Vicentino, ha stregato Ian Anderson, leggendario flautista dei Jethro Tull, che l'ha voluta nel progetto artistico “Ian Anderson plays The Christmas Jethro Tull” e ora sta lavorando a un nuovo album di inediti, “L'altra parte dell'altra”. Parole e musica che “indicano le varie sfaccettature di me stessa”.