Al MAC i 70 anni del Premio Lissone

Una mostra suddivisa in 5 sezioni indaga la pittura contemporanea e ricostruisce la storia della prestigiosa manifestazione. Visite da qui a febbraio al Museo di Lissone

Lissone, gli artisti vincitori del Premio Lissone 2016 e la Giunta comunale

Lissone, gli artisti vincitori del Premio Lissone 2016 e la Giunta comunale

Lissone (Monza e Brianza), 21 dicembre 2016 - Nel suo "periodo d'oro" ha segnato indelebilmente la ricerca artistica italiana e internazionale, e oggi continua a contribuirvi con un'eredità che si rinnova, indagando le nuove strade e i nuovi percorsi dell'arte contemporanea. Un'ampia mostra ne rinverdisce ora i fasti, nell'edizione speciale per il 70esimo anniversario dalla fondazione. Fino al 12 febbraio al Museo d'Arte Contemporanea di Lissone si potrà visitare l'esposizione dell'edizione 2016 del prestigioso Premio Lissone di pittura, che negli anni '50 e '60 seppe portare in città maestri del calibro di Appel, Tàpies, Vedova, Schifano, Dorazio e Adami.

La mostra, organizzata in 5 distinte sezioni, cerca di abbracciare tutto il multiforme panorama della pittura odierna, scandagliandone deviazioni e derivazioni, ma riassumendo anche al contempo la storia del Premio Lissone. Ecco così dipinti che escono dai telai e dalle cornici, che dialogano con la fotografia e con la scultura. Da ammirare, innanzitutto, le opere degli artisti premiati in questa edizione: Sophie Ko, di origini georgiane, insignita del "Gran Premio per la Pittura" per le sue opere fatte "di pigmenti e cenere d'immagini", in cui "coesistono l'annichilimento e la riviviscenza"; Nicola Samorì, a cui è stato assegnato il "Premio della Critica"; Alberto Biasi, a cui è andato il "Premio alla Carriera" e che, già membro del Gruppo Enne, partecipò nel 1961 a una delle edizioni storiche del Premio, proseguendo poi un percorso "in solitaria" nel quale ha cercato di conciliare un'attitudine scientifica e sperimentale con un atteggiamento ludico; Eugenia Vanni, premiata con la "Menzione d'Onore".

Accanto a loro, nella sezione "Presenze" compaiono le creazioni di una ventina di artisti che tra il 1952 e il 1967 calarono a Lissone e che ora tornano a farlo dopo mezzo secolo: nomi come Bruno Munari, Enrico Prampolini, Roberto Crippa, Winfred Gaul, Bepi Romagnoni, il Gruppo Enne, Serge Poliakoff. Le opere di altri 15 autori compongono invece la sezione "Proposte": da Aldo Mondino e Mario Ceroli e Paolo Icaro, un compendio di quel che è avvenuto nell'arte fra l'ultima edizione storica del Premio Lissone e la sua rinascita negli anni Duemila. La sezione "Partecipazioni" mette in fila 8 artisti rappresentativi del Premio dal 2002 a oggi; quella intitolata "Parerga & Paralipomena" ne annovera 21, italiani e stranieri, a testimoniare gli sviluppi della ricerca delle ultime generazioni. Infine, la sezione "Pleiadi" presenta un omaggio a 4 importanti artisti quali Dadamaino, Gabriele Devecchi, Gunter Fruhtrunk e Antonio Scaccabarozzi. Documenti inediti e carteggi per la prima volta esposti al pubblico formano poi il tributo a Guido Le Noci, gallerista, mercante d'arte, editore e soprattutto colui che permise al Premio Lissone di assumere una valenza internazionale.

L'ingresso alle mostre è libero. Il MAC resterà chiuso nei giorni della vigilia di Natale e di Natale, il 31 dicembre e l'1 gennaio. Sarà invece eccezionalmente aperto lunedì 26 la mattina e il pomeriggio, oltre che il mercoledì e venerdì dalle 10 alle 13, il giovedì dalle 16 alle 23, il sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.