Torna il lockdown a Wuhan, la città da dove è partito il Covid 19

Con la scoperta dei nuovi casi (non se ne registravano da un anno) per la variante Delta scattano le contromisure. In Cina diversi focolai rilanciano l'allarme

A Wuhan si fanno scorte nei supermercati dopo il nuovo lockdown

A Wuhan si fanno scorte nei supermercati dopo il nuovo lockdown

Cina in pieno allarme per il Covid e Wuhan rivede addirittura  il lockdown, sia pure parziale e limitato a un’area, dopo il blocco totale vissuto tra fine gennaio e 8 aprile 2020 per contrastare il Covid-19. Il capoluogo dell’Hubei, dove per primo fu rilevato il nuovo coronavirus a fine 2019, ha chiuso l’area di Zhuankou Street, nella zona di sviluppo economico, quando le autorità locali hanno confermato i nuovi casi della variante Delta, ritenuta altamente contagiosa. La misura è stata annunciata da una nota della Commissione per la salute municipale, mentre il network statale Cctv ha parlato di alcune zone in lockdown cautelativo.

Le autorità di Wuhan, città da cui a fine 2019 partì la pandemia, hanno registrato per la prima volta in un anno nuovi casi di contagio: 84 per la precisione, di cui 8 appartenenti alla variante delta, e così è stato deciso di eseguire il tampone su tutti e 11 milioni gli abitanti. L’obiettivo è individuare i possibili focolai, mettendo in isolamento le persone. Oltre a Wuhan, la variante delta ha raggiunto già una ventina di città in tutta la Cina, tra cui la capitale Pechino e Zhengzhou, colpita nei giorni scorsi da una devastante alluvione che ha causato diversi morti. 

Qui l’amministrazione locale ha imposto restrizioni alla mobilità e chiesto alla popolazione di restare in casa.amponi su tutti gli abitanti di Wuhan, la città cinese da dove è partita la pandemia di nuovo coronavirus e dove non si registrava alcun caso dal giugno dello scorso anno. Lo hanno deciso le autorità locali, dopo che lunedì sono stati registrati 7 nuovi contagi. Secondo quanto ricostruito dal Global Times, un residente del distretto di Zhuankou, risultato positivo a un test condotto domenica, ha infettato altre 6 persone appartenenti a un gruppo di turisti provenienti da Huaian, nella provincia di Jiangsu.

Tutti sono stati ricoverati in ospedale e le autorità di Wuhan, città con 11 milioni di abitanti, hanno intanto disposto la chiusura di tutte le scuole, ordinando di accelerare la vaccinazione di studenti e insegnanti, mentre è stato elevato a medio il livello di rischio.  Le autorità hanno sollecitato il rispetto delle regole anti Covid, tra cui l’uso della mascherina in pubblico, il distanziamento e a lavarsi frequentemente le mani.

Wuhan fu il luogo da cui è partita la pandemia da SarsCoV2: secondo l’ipotesi più diffusa, il coronavirus sarebbe passato da un pipistrello a un altro animale, finito sulle bancarelle del mercato di Wuhan per poi diffondersi ovunque. Secondo i sospetti degli Stati Uniti, invece, il Covid 19 sarebbe stato isolato in un laboratorio della città cinese e poi “sfuggito” al controllo degli scienziati. Un’ipotesi sin qui non suffragata da evidenze scientifiche, ma sulla quale l’Oms ha chiesto di poter eseguire una nuova indagine, dopo quella del 2020. Richiesta alla quale Pechino si oppone.

Il virus è tornato dunque a correre in tutto l’Estremo Oriente, a partire da Tokyo, sede dei Giochi olimpici in corso, che sta vivendo un boom di contagi. In Cina, il focolaio della variante Delta scoperto a Nanchino, che le autorità hanno fatto risalire ad alcuni lavoratori delle pulizie a bordo di un volo dalla Russia, si è diffuso in 14 province ed è arrivato nell’area di Pechino, a Chengdu e nella megalopoli di Chongqing. Nonostante il miliardo e 600 milioni di dosi di vaccino somministate, torna l’allarme. 

I nuovi casi ufficializzati sono stati 328 l’altro giorno, tanti quanti quelli registrati da febbraio a giugno. Nel bollettino relativo a domenica erano 98 i casi confermati: 55 di trasmissione locale, di cui 40 nella provincia di Jiangsu e due a Pechino. Gli altri 43 sono “casi importati”, la maggior parte dei quali (16) nella provincia di Yunnan, tre in quella di Jiangsu e quattro a Pechino. Nella città turistica di Zhangjiajie, nell’Hunan, sono state chiuse tutte le attrazioni e i luoghi di spettacolo, mettendo di fatto in lockdown un milione e mezzo di persone: perché un focolaio si è acceso proprio dopo uno spettaoclo teatrale. A Nanchino invece sono stati sospesi tutti i voli all’aeroporto internazionale, anche questo sede di un focolaio di Covid.