Londra, 14 maggio 2022 - Altri due casi di vaiolo delle scimmie a Londra, dove una coppia è risultata positiva alla rara malattia virale di cui si era registrato già un caso nei giorni scorsi. La conferma dei due nuovi casi, non correlati in alcun modo con quello scoperto a inizio maggio, arriva dall'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA). Si tratta del terzo caso rilevato in Inghilterra durante questo mese. Contattate e tenute sotto costante monitoraggio tutte le persone che sono entrate a contatto con la coppia.
Cos'è il vaiolo delle scimmie
Simile alla malattia che colpisce gli esseri umani, il vaiolo delle scimmie non è grave e viene generalmente curato entro poche settimane. ll vaiolo delle scimmie è un'infezione virale rara che non si diffonde facilmente tra le persone, tiene a precisare la Ukhsa. In genere è una malattia che si autorisolve e la maggior parte di chi la sviluppa guarisce entro poco settimane. Tuttavia, in alcune persone si possono osservare forme gravi. L'infezione può trasmettersi fra contatti stretti, ma il rischio di contagio verso la popolazione generale è molto basso, assicura l'Agenzia Uk.
I sintomi e il rischio contagio
I sintomi con cui si manifesta sono soprattutto febbre, mal di testa e dolori muscolari e alla schiena. È possibile che in alcuni casi si presenti anche un'eruzione cutanea. Le autorità britanniche stanno ora indagando sul tracciamento, per capire dove le ultime due persone abbiano contratto il vaiolo delle scimmie. "E' importante sottolineare che il vaiolo delle scimmie non si diffonde facilmente tra le persone e il rischio complessivo per la popolazione in generale è molto basso", dichiara Colin Brown, direttore Infezioni cliniche ed emergenti, Ukhsa.
Il precedente di Londra
Il primo caso è stato registrato il 7 maggio scorso quando una persona, arrivata nel Regno Unito dalla Nigeria (dove si ritiene abbia contratto l'infezione) si è sentita male ed è stata ricoverata nel reparto di malattie infettive del Guy's and St Thomas' Nhs Foundation Trust, secondo quanto riferisto dalla Ukhsa, i cui esperti hanno monitorato i compagni di volo dell'uomo che sull'aereo dall'Africa si trovavano nei posti a sedere più vicini.