Ucraina, la Russia sfida l'Europa: "Pena di morte e ambasciate chiuse"

Le minacce di Dmitry Medvedev, l'alter ego di Putin, dopo le sanzioni: "Nazionalizziamo i beni degli occidentali. La diplomazia? Non serve"

Dmitry Medvedev

Dmitry Medvedev

Mosca - L'Occidente e l'Europa si schierano al fianco dell'Ucraina e applicano sanzioni alla Russia? Mosca fa spallucce, anzi rincara la dose. E' il numero due del Consiglio di sicurezza russo, l'ex presidente Dmitry Medvedev, l'alter ego di Putin in questi anni, a sfidare un'Europa da cui la Russia sembra aver fretta di allntanarsi sempre di più. Dopoe le minacce a Svezia e Finlandia in caso d adesione alla Nato arrivate venerdì da Mosca, ora la Russia mostra ancora i muscoli.

Secondo Medvedev la Russia non ha veramente bisogno delle relazioni diplomatiche con l'Occidente ed è anzi tempo di "chiudere le ambasciate", ha affermato dopo il nuovo pacchetto di sanzioni che ha colpito la Federazione come ritorsione per l'invasione dell'Ucraina. "Le sanzioni sono una buona ragione per rivedere le nostre relazioni una volta per tutte con i Paesi che le hanno introdotte, inclusi anche i negoziati sulla stabilità strategica".

Non solo, Mosca  risponderà con misure analoghe. Medevedv ha lanciato infatti l'ipotesi che il suo Paese possa nazionalizzare la proprietà di persone registrate negli Stati Uniti, nell'Ue e in altre giurisdizioni, come i Paesi del mondo anglosassone. Il congelamento dei bene, questa la sintesi, va affrontato "in modo abbastanza simmetrico".

 Ma anche la sospensione dell'appartenenza della Russia al Consiglio d'Europa, è vista da Medvedev come "un'occasione". "Questa è anche una buona opportunità per ripristinare diverse pratiche importanti per prevenire gravi crimini nel Paese. Come la pena di morte per i criminali più pericolosi, che, tra l'altro, è molto in uso negli Stati Uniti e in Cina", ha scritto, citato dalla Ria Novosti.