Crisi Ucraina-Russia, tra armi e diplomazia: l'ipotesi dello Stato-cuscinetto

Il nodo resta l'adesione alla Nato. Lo zar: "Se accade ci sarà guerra in Crimea?" Colloquio Lavrov-Blinken, poi Johnson e Macron in video con Putin

I tank delle milizie ucraine al confine orientale

I tank delle milizie ucraine al confine orientale

Kiev - Il nodo sembra sempre lo stesso: l’adesione alla Nato dell’Ucraina, sulla quale gli Stati Uniti non mollano e men che meno la Russia, comprensibilmente preoccupata all’idea di avere un avamposto dell’Alleanza Atlantica ai propri confini occidentali e soprattutti possibili batterie di missili a 800 chilometri da Mosca. Un braccio di ferro su una questione di principio che rischia di scatenare un conflitto mondiale e che, sulla carta, sarebbe del tutto evitabile, considerano l’Ucraina una sorta di paese cuscinetto e neutrale, come lo fu la Svizzera fin dai tempi del conflitto continentale. le posizioni sono al momento rigide, ma qualche spiraglio sembra arrivare dai tavoli diplomatici.

 L'adesione dell'Ucraina alla Nato creera' la minaccia di un conflitto militare tra la Russia e l'Alleanza atlantica sulla Crimea, aggiunge Putin. "E' scritto nei documenti dottrinali della stessa Ucraina che intendono riprendersi la Crimea", anche con mezzi militari. "Immaginiamo che l'Ucraina diventi membro della Nato, imbottita di armi, con moderni sistemi di attacco, come in Polonia e Romania, e inizi un'operazione in Crimea", ha ipotizzato Putin. "Dovremmo entrare in guerra con il blocco della Nato? Qualcuno ci ha mai pensato? Mi sembra di no". Poi lo zar ha cercato di correggere il tiro, riaprendo la porta al dialogo.

La Russia. ha detto "vuole evitare uno sviluppo negativo degli eventi, per questo è necessario tenere conto degli interessi di tutte le parti.  "Se esaminiamo tutti questi numerosi problemi in modo approfondito, serio, diventa chiaro che per evitare uno sviluppo negativo degli eventi, e vogliamo evitarlo, dobbiamo, dobbiamo davvero, prendere in considerazione gli interessi di tutti i paesi, compresa la Russia. E trovare soluzioni a questo problema", ha aggiunto, dicendo di auspicare una soluzione della crisi, ma che "non è semplice". Il Presidente russo ha anche accusato gli Stati Uniti di usare la crisi come "strumento" per contenere la Russia. Gli Stati Uniti, ha aggiunto, vogliono "trascinare" la Russia in un conflitto in modo da porter introdurre sanzioni.

Una vera e propria - e come tale difficilissima - partita a scacchi che i due contendenti dstanno giocando per ora sotto forma di una guerra ibrida, prima ancora che fredda. Ieri il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, in visita a Kiev aveva ribadito che la Ue sta con gli Usa: “Siamo uniti nel sostenere l’ Ucraina e continueremo a rafforzare la nostra stretta collaborazione, anche economica“. La missione di Dombrovskis era quella di rassicurare Kiev sull’appoggio europeo e americano dopo la tensione innescata dal minaccioso concentramento russo di truppe e mezzi militari alle sue frontiere.

Militari ucraini a Kiev
Militari ucraini a Kiev

L’evento clou della giornata dovrebbe essere la conversazione telefonica tra il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov e il segretario di stato Usa Anthony Blinken. Tra i due al momento non sono previsti incontri diretti ma, anche dopo la riunione del consiglio di sicurezza Onu che si è tenuta ieri, la stampa american indica che Mosca ha inviato una risposta scritta a una proposta di Washington per una de-escalation della crisi in Ucraina. Lo ha riferito al Washington Post un funzionario americano, senza fornire maggiori dettagli, appunto a poche ore dal colloquio telefonico tra Blinken e Lavrov. giovedì quindi sarà a Kiev il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che nei giorni seguenti dovrebbe ricevere ad Ankara Vladimir Putin. Quest`ultimo a sua volta è atteso venerdì a Pechino dove, a margine dell’inaugurazione delle Olimpiadi invernali, dovrebbe incontrare il presidente cinese Xi Jinping.

Rappresentanti dell'Europa a Kiev
Rappresentanti dell'Europa a Kiev

Oggi invece sarà nella capitale ucraina il premier britannico Boris Johnson. Con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, disacuterà della crisi e avrà, sempre oggi, oggi una conversazione telefonica con il suo omologo russo Vladimir Putin, che dovrebbe esortare a “fare un passo indietro dal baratro. Penso che un’invasione dell’ Ucraina, qualsiasi incursione in Ucraina oltre il territorio che la Russia ha già conquistato nel 2014 sarebbe un disastro assoluto per il mondo, e soprattutto sarebbe un disastro per la Russia”.

Un incontro faccia a faccia tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente francese Emmanuel Macron potrebbe avere luogo nel prossimo futuro, ha affermato oggi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Potrebbe avere luogo nel prossimo futuro. Vi informeremo una volta che tutti i dettagli saranno finalizzati“, ha detto Peskov ai giornalisti, osservando che i leader si incontreranno di persona. Ieri, i due presidenti hanno tenuto una conversazione telefonica e hanno deciso di studiare la possibilità di tenere un incontro faccia a faccia, ha affermato il Cremlino.

Secondo fonti ucraine sempre oggi potrebbe sbarcare nella capitale Kiev anche il primo ministro polacco Mateusz Morawieck. La a Polonia fornirà all’ Ucraina sistemi di difesa aerea portatili e droni, ha affermato oggi il primo ministro polacco . Ieri, il capo dell’Ufficio per la sicurezza nazionale polacco, Pawel Soloch, aveva affermato che Varsavia ha deciso di fornire all’Ucraina armi difensive, senza specificare quali armi sarebbero state inviate. “Stiamo parlando di munizioni, di Grom e di droni di vario tipo, che vengono utilizzati per scopi difensivi”, ha detto Morawiecki ai giornalisti.