Ucraina, il pasticcio dei Mig dalla Polonia. Usa e Germania irritati, Kamala a Varsavia

Martedì l'offerta dei caccia trasferiti alla base Nato di Ramstein. I generali e il Pentagono frenano Biden, la vice vola in Europa: "Evitare una guerra diretta con la Russia"

Uno dei Mig-29 polacchi trasferiti alla base Nato di Ramstein

Uno dei Mig-29 polacchi trasferiti alla base Nato di Ramstein

Kiev - Il pasticcio polacco non spegne i suoi effetti sulla crisi Ucraina. Riassunto: Zelensky chiede i caccia ai Paesi che solidarizzano con Kiev e che si schierano contro l’attacco. La Polonia offre i Mig, ma li sposta nella base Nato tedesca di Ramstein, per farli decollare alla volta dell’Ucraina e offrirli ai piloti di Kiev, che li saprebbero manovrare. Ma gli Usa dicono no. Perché? Molto semplice. Nella notte i generali americani hanno consigliato molto caldamente il presidente Biden di non far partire alcun jet da una base riconducibile all’Alleanza Atlantica. 

La ragione è palese. Troppo alto il rischio di un contatto diretto con gli aerei da guerra russi e quindi, dell’ingresso in guerra per la Nato. Una prospettiva esclusa fin dall’inizio dagli Usa, per le imprevedibili comnseguenze di una guerra che, a quel punto, sarebbe mondiale, nucleare e, con tutta probabilità, l’ultima. Il no al decollo dei mig dalla base Nato tedesca è peraltro in linea con il rifiuto Nato di assicurare una “no fly-zone“ sui cieli ucraini, provvedimento che sarebbe equivalso all’entrata in guerra della Nato contro Putin.

Sempre più belligerante l’atteggiamento di Varsavia sulla questione. “La guerra in Ucraina ‘finirebbe in fretta se venisse messa in atto una no fly zone“, dice l’ambasciatore polacco a Kiev, Bartosz Cichocki, che all’emittente Tvn24 ha ribadito che “ogni giorno che passa muoiono centinaia di persone. Si tratta di una estensione del conflitto che potrebbe essere fermata rapidamente con la chiusura dello spazio aereo“, ha aggiunto. Martedi’ il governo polacco aveva annunciato di essere pronto a schierare tutti i suoi caccia MiG-29 nella base aerea di Ramstein dell’aeronautica statunitense in Germania e metterli a disposizione di Washington per fornirli all’Ucraina.

Palese anche l’irritazione della Germania per l’iniziativa della Polonia di offrire aerei da caccia all’Ucraina. “Il cancelliere federale Olaf Scholz (Spd) si oppone alla messa a disposizione dell’Ucraina di aerei da combattimento Mig-29 forniti dalla Polonia tramite la base aerea americana di Ramstein in Germania”, scrive il giornale e aggiunge: “Il governo federale continuera’ a pensare alle consegne di armi, ma questo certamente non include gli aerei da combattimento“, ha affermato Scholz dopo un incontro con il primo ministro canadese Justin Trudeau mercoledi’ a Berlino”. Il quotidiano riferisce anche di una nuova telefonata di Scholz a Putin per chiedere “un cessate il fuoco immediato e il ritiro delle truppe russe dall’Ucraina”.

Per stemperare la questione nella notte la vicepresidente Usa Kamala Harris è arrivata in Polonia. L’Air Force Two è atterrato all’aeroporto internazionale Chopin di Varsavia poco dopo le 22 di ieri, ora locale. Harris dovrebbe iniziare gli incontri con i leader polacchi in mattinata. Mentre si trova a Varsavia, Harris ha anche in programma di incontrare rifugiati dall’Ucraina e diplomatici americani dell’ambasciata americana a Kiev, che si trovano ai confini con la Polonia

Sulla questione, anche il Cremlino era a stato a dir poco esplicito: «La Russia non ha alcuna intenzione - recitava una Tass di stamani - di sopportare le azioni sovversive intraprese dall’Occidente, che spinge per un ordine basato sulle regole e sulla sostituzione del diritto internazionale calpestato dagli Stati Uniti e dai suoi satelliti». Il riferimento ai jet polacchi era evidente. "Non voglio credere e non credo che ci sara' una guerra nucleare", ha poi dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, in conferenza stampa dopo i colloqui con l'omologo ucraino Dmytro Kuleba, ad Antalya. ---

Alla luce dell’intensificarsi delle violenze e della conseguente emergenza umanitaria in Ucraina, le testate del Gruppo Monrif (Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno) hanno deciso di lanciare una raccolta fondi per rispondere alle enormi necessità della popolazione ucraina. 

PER DONARE PER L’EMERGENZA UCRAINA TRAMITE BONIFICO Intestatario: Editoriale Nazionale Banca: Unicredit SPA IBAN: IT 78 H 02008 02435 000106364800 Causale: UN AIUTO PER L’UCRAINA